Comune di Terni, ‘consiglio’ infuocato

Intervento di Di Girolamo sull’Operazione Spada’: le opposizioni lasciano l’aula del consiglio e chiedono le dimissioni

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Le opposizioni chiedono le dimissioni

‘Operazione Spada’, parola al sindaco Leopoldo Di Girolamo. Il primo cittadino di Terni, nel consiglio di lunedì pomeriggio, ha aperto la seduta per fornire comunicazioni sull’inchiesta che ha dato uno scossone a palazzo Spada nella giornata di giovedì. Un consiglio comunale, come da previsioni, tutt’altro che tranquillo.

‘OPERAZIONE SPADA’, PARLA LEOPOLDO DI GIROLAMO: VIDEO

Spiegazioni e repliche Una volta terminato il discorso di Di Girolamo, si era deciso, ci sarebbe stata un’ora e mezza di tempo a disposizione sia per la minoranza che per la maggioranza: non sarebbe servito.

Le presenze Ad assistere alla seduta, tra gli altri, i ‘pentastellati’ regionali Lucidi e Liberati, il consigliere regionale di FI Nevi, il segretario provinciale del Pd Trappolino, la rappresentante di FdI-An Pace (portavoce provinciale), il consigliere regionale Squarta e De Sio, dell’esecutivo nazionale del partito. Il primo attacco è di Crescimbeni (gruppo misto): «Via le deleghe agli assessori Piacenti D’Ubaldi e Bucari».

I vigili stoppano Cecconi

I vigili stoppano Cecconi

Le opposizioni hanno così lasciato l’aula prima che il sindaco iniziasse il discorso, non prima di aver esposto i cartelli con scritto ‘PDimissioni’: al termine del discorso del sindaco è stata annunciata una conferenza stampa. La maggioranza ha bocciato l’inserimento all’ordine del giorno dell’atto d’indirizzo proposto da Crescimbeni, riguardante la richiesta di rimozione degli assessori coinvolti.

Caos, litigi e seduta sospesa In aula infatti è scoppiato un violento battibecco tra Cecconi (FdI-An), Orsini e Piermatti (Pd): quest’ultimi volevano impedire che il consigliere della forza di minoranza continuasse a sedere sui banchi della giunta con il cartello ‘PDimissioni’ (i vigili hanno quindi bloccato l’iniziativa di Cecconi). A questo punto, dal pubblico alle spalle, sono partite le prime critiche: «Ladri, ladri», a più riprese. Per evitare che la situazione degenerasse e ci fossero dei contatti peggiori sono ancora entrati in azione i vigili: bloccato – a cercare di calmarlo anche Rosati e Filipponi – Piccinini.

Di Girolamo in consiglio comunale

Di Girolamo in consiglio comunale

I sette temi Per cercare di riportare la calma la seduta è stata temporaneamente sospesa, quindi il sindaco ha avviato la comunicazione elencando i sette temi sul quale verte l’indagine: l’adeguamento del sistema antincendio del Caos, il passaggio della gestione del call center per le segnalazioni dei cittadini da Usi a Terni Reti, la gestione della Cascata delle Marmore, il verde pubblico, l’efficientamento della pubblica illuminazione, le mense scolastiche e i servizi cimiteriali.

«Fare in fretta» «Fin dal primo momento – le parole di Di Girolamo – siamo stati a piena disposizione della magistratura. Quello che è accaduto è comunque un fatto che ha toccato fortemente la città suscitando preoccupazione e sconcerto. Quando si ha notizia di reati, specie se si tratta di reati che potrebbero essere stati commessi e che per di più riguardano la cosa pubblica, i cittadini hanno pieno diritto di sapere come stanno le cose. Ben vengano le indagini e gli approfondimenti  perché sono sicuro che faranno emergere la nostra correttezza e quella di tutti i collaboratori. Chiedo solo che tutto proceda celermente. Da parte mia, in questa fase così complessa per l’amministrazione farò in modo che l’attività amministrativa prosegua con la necessaria efficacia».

Consiglio ‘monocolore’ Poi dopo l’uscita dei consiglieri di minoranza – che hanno organizzato una conferenza stampa volante ed hanno poi abbandonato definitivamente palazzo Spada – il consiglio è andato avanti con i soli consiglieri di maggioranza.

Pd regionale «Rispetto ai fatti di Terni – la nota della segreteria regionale – ribadisce, in primo luogo, rispetto e piena fiducia nel lavoro della magistratura e contestualmente, anche tenuto conto del carico di emotività nella cittadinanza seguìto alla notizia e della tipologia dell’operazione, auspica massima celerità delle indagini in corso e una rapida e puntuale verifica dei fatti. Siamo certi – prosegue la nota – che il sindaco Di Girolamo, figura di cui la città riconosce la comprovata onestà e la trasparenza, saprà valutare al meglio, insieme al partito di Terni, le scelte e le risposte che si renderanno necessarie, tenuto conto del dovere di assicurare alla città il rispetto del delicato percorso politico e amministrativo riguardo al bilancio dell’ente a cui ci si è impegnati; contestualmente si chiede il massimo sforzo per rendere note alla cittadinanza ternana il dettaglio delle procedure collegate agli appalti in oggetto. Appaiono, poi, quantomeno inopportune le manifestazioni e le prese di posizione del Movimento Cinque Stelle, che reitera il teorema della doppia morale: quando gli indagati sono del Movimento vale la presunzione di innocenza, come è successo a Roma o a Livorno, quando a essere indagati sono gli altri si invocano le manette. Rispetto a Lega e Forza Italia appaiono, invece, quantomai incoerenti gli atteggiamenti forcaioli e le prese di posizione nel segno del giustizialismo, tenuto conto che parliamo di partiti che per anni hanno governato l’Italia con un presidente plurindagato e condannato e che teorizzava l’esistenza di una magistratura politicizzata e complottista, guidata dalla volontà di rimuovere giudiziariamente i rappresentanti politici dell’allora maggioranza. Da parte nostra, invece, aspettiamo l’esito delle indagini con la massima serenità e fiducia verso gli inquirenti – conclude la nota – senza sottrarci dal porre una marcata attenzione sulla necessità di rispettare l’agenda politica e amministrativa per la città in una fase importante che il Pd di Terni, rafforzando coesione e solidarietà interna, dovrà portare a termine nelle prossime settimane e nei prossimi mesi».

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