Cinque direzioni, quattro dipartimenti, un’unità di progetto speciale che si occuperà di aziende partecipate e patrimonio, la polizia municipale che – pur restando tra le deleghe affidate all’assessore – sarà strettamente collegata con l’ufficio del sindaco.
Il ‘modello’ Sono questi i ‘capoversi’ del programma relativo al nuovo modello organizzativo del Comune di Terni – da mettere a a verifica con i sindacati – ma sul quale, dice l’assessore Cristhia Falchetti Ballerani, «l’amministrazione ha intenzione di procedere con decisione, perché siamo certi che sia l’unico modo che ci permetterà di recuperare efficienza e far lavorare al meglio il personale».
L’ASSESSORE CRISTHIA FALCHETTI BALLERANI ILLUSTRA IL PROGETTO – L’INTERVISTA
Le novità Le cinque direzioni, spiega Falchetti Ballerani, «saranno quelle che si occuperanno di affari generali, polizia municipale, affari istituzionali, personale, attività finanziarie», mentre ai quattro dipertimenti sararanno demandati «le politihe formativo-sociali, la qualità urbana e il paesaggio, i lavori pubblici e il territorio, lo sviluppo».
I passaggi Confermato che «nessun dirigente attuale rischia il demansionamento, perché oltre ai nove quali verranno affidate, per decisione del sindaco, direzioni e dipartimenti, altri andranno a guidare le unità di progetto e gli staff». Una drastica riduzione, invece, è in arrivo per le ‘posizioni organizzative, che da sessanta potrebbero passare a poco più di quaranta: «Non abbiamo stabilito un numero – si limita a dire l’assessore – perché saranno i dirigenti a dover scegliere, proprio in vistù del criterio della professionalità e capacità organizzativa, le persone a cui affidare l’incarico».
L’efficienza Il tutto, ribadisce Cristhia Falchetti Ballerani «con l’obiettivo di migliorare le performances del singolo lavoratore, della struttura nella quale opera e, conseguentemente, dell’intera macchina comunale». Con un dettaglio non trascurabile: la paga. Quella dei dirigenti sarà composta da due parti: una fissa e una variabile, proprio in funzione dei risultati raggiunti.
La trattativa Il nuovo modello sarà ora oggetto di confronto con i sindacati, che «potranno esprimersi sugli eventuali criteri che i dirigenti osserveranno per fare le proprie scelte, ma non certo – conclude l’assessore – sul quadro complessivo che abbiamo definito e che non è passibile di modifiche».