di S.F.
Siamo a cinque gare deserte dal marzo 2021. Prosegue la missione impossibile del Comune di Terni nel tentare di affidare l’appalto quinquennale per il servizio di tesoreria: venerdì mattina nell’ufficio di Luca Tabarrini è stato sancito l’ennesimo buco nell’acqua nonostante l’incremento del costo annuo onnicomprensivo da sborsare a favore dell’aggiudicatario. Il responsabile unico del procedimento, Sandro Mariani, ci dovrà rimettere mano.
MARZO 2021, LA PRIMA GARA DESERTA. IL SERVIZIO ERA GRATUITO
LUGLIO 2022, LA QUARTA GARA DESERTA
Le condizioni
Il servizio riguarda il complesso delle operazioni riguardanti la gestione finanziarie dell’ente per la riscossione delle entrate, pagamento spese, custodia titoli e ulteriori adempimenti. Valore stimato per il quinquennio? 991.180, valore che sale ad oltre 2 milioni di euro con l’opzione proroga (stesso periodo) e altri costi. «Per la gestione del servizio di tesoreria si prevede un costo annuo onnicomprensivo non superiore a 75 mila euro, escluse le commissioni, il canone e quanto altro oggetto di offerta». Un esborso incrementato nel corso del tempo ma che, evidentemente, continua a non attirare granché.
COMUNE VS UNICREDIT, LO SCONTRO PROSEGUE
Unicredit avanti
Bene, che si fa dunque? L’unica cosa possibile, ovvero tirare avanti con Unicredit SpA (convenzione scaduta da tempo) fin quando non si chiude la partita. Per ora fino al 30 giugno 2023. In tutto ciò lo scontro per l’ormai famoso anticipo di tesoreria 2017 prosegue. La decisione su come andare avanti e, magari, cambiare ulteriormente le condizioni di gara spetta alla dirigente alle attività finanziarie Grazia Marcucci.