Comune Terni, ‘smart working’: approvato il regolamento

C’è il via libera dopo il confronto con il mondo sindacale: obiettivi, priorietà ed esclusioni. Di recente c’era stato l’ok a quello transitorio

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di S.F.

Un atto transitorio era già stato approvato tra ottobre e novembre 2021 in attesa della sottoscrizione del nuovo Ccnl, fatto avvenuto lo scorso 16 novembre. In Comune a Terni ora si passa allo step definitivo: giovedì pomeriggio è stato dato il via libera al regolamento del lavoro agile – smart working – composto da diciotto articoli. Il semaforo verde arriva in seguito al confronto con il mondo sindacale.

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Il dirigente al personale Vista

Benessere e flessibilità

Ad essersi occupato in prima battuta del regolamento è stato il dirigente Francesco Saverio Vista con mirino in particolar modo sul benessere organizzativo, flessibilità, incremento della produttività e conciliazione dei tempi di vita e lavoro. Chiaro che rispetto al periodo di maggior affanno per il Covid la situazione era ben diversa. Sono quattro le condizioni indicate per avere accesso allo smart working: non deve pregiudicare o ridurre la fruizione dei servizi a favore degli utenti, adeguata rotazione del personale, previsione di un piano di smaltimento dell’arretrato – se accumulato – ed a chiudere il cerchio il fatto di dover assicurare il prevalente svolgimento in presenza. In quest’ultimo caso si parla dei titolari di funzioni di coordinamento, controllo dei dirigenti e responsabili dei procedimenti amministrativi. Tra gli obiettivi indicati c’è l’introduzione di nuove tecnologie per realizzare economie di gestione e promuovere la mobilità sostenibile tramite la riduzione degli spostamenti casa-lavoro.

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L’assessore al personale Scarcia

Dirigenti, esclusioni e priorità

In ogni caso sono escluse dai progetti di smart working «le attività che richiedono una presenza continuativa del dipendente e che prevedono un contatto costante con l’utenza». Starà ai dirigenti effettuare la ricognizione ed individuare ciò che può essere compatibile con il lavoro agile. In tal senso il periodo Covid ha aiutato – quantomeno dovrebbe essere così – ad impostare il tutto. Ci sono comunque delle priorità indicate: più attenzione alle richieste che arriveranno da «lavoratrici madri nei tre anni successivi alla conclusione del periodo di congedo per maternità; lavoratori con figli in condizioni di disabilità e lavoratori famigliari conviventi di immunodepressi». Nel regolamento si parla di un giorno a settimana per lo smart working salvo particolari esigenze. L’amministrazione ha la facoltà – con discreto preavviso – di richiedere la presenza in sede del dipendente in qualsiasi momento. L’incontro sindacale sul tema si è svolto lo scorso 31 gennaio. C’è chi ha tirato in ballo anche l’opportunità del telelavoro.

Palazzo Spada

Diritto alla disconnessione

Quando si potrà ‘staccare’ del tutto? Interessante il passaggio sul diritto alla disconnessione del lavoratore agile dalle strumentazioni tecnologiche: «L’amministrazione, inoltre, riconosce il diritto di non leggere e non rispondere a email, telefonate o messaggi lavorativi e di non telefonare, non inviare e-mail e messaggi di qualsiasi tipo inerenti all’attività lavorativa nel periodo di disconnessione». Quando? Si applica in senso verticale bidirezionale – verso i responsabili e viceversa – ed orizzontale tra colleghi dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 7.30 del mattino seguente. Più il sabato, la domenica e gli altri giorni festivi. Salvo casi di comprovata urgenza. Dovranno essere definite le dotazioni da assegnare al dipendente e le spese – consumi elettrici – saranno a carico del lavoratore: «L’amministrazione garantisce che i dipendenti che si avvalgono delle modalità di lavoro agile non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento delle professionalità e della progressione di carriera», viene specificato. ‘Salta’ il buono pasto. Previsto infine un format di verifica periodica sulla performance individuale.

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