Coronavirus, Umbria: ‘pre-triage’ in ospedale

Paolo Scura, presidente regionale Croce rossa: «Non abbiamo molto afflusso, le persone hanno recepito il messaggio di non precipitarsi al Pronto soccorso»

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di A.T.

Container di fronte il Pronto soccorso di sette ospedali dell’Umbria sono stati installati dalla Regione, con il supporto della Croce rossa italiana e di altre associazioni che fanno capo alla Protezione civile, per effettuare una sorta di ‘pre-triage’, ricezione screening e selezione di sospetti, che possa aiutare i sanitari dei nosocomi nel filtrare tutti coloro che arrivano.

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‘Pre-triage’

«I volontari fuori dal Pronto soccorso intercettano le persone che arrivano facendo domande ben precise definite dal ministero della Protezione civile regionale: febbre, tosse secca, contatto con possibile contagiato», spiega Paolo Scura, presidente regionale della Croce rossa Umbria. «Cerchiamo di aiutare in modo che i sospetti non vengono fatti entrare nel Pronto soccorso, ma indirizzati verso i container. Facciamo due turni da sei ore in ogni postazione e in ciascuna di questi ci sono due volontari. In totale trenta volontari in sette ospedali dell’umbria: a Perugia, Terni, Branca, Pantalla, Umbertide, da lunedì anche Orvieto e da mercoledì Spoleto».

La Croce rossa

La Croce rossa è un’associazione di volontariato, facente capo alla Protezione civile, che copre gran parte delle nazioni nel mondo e che per la prima volta nella sua storia viene gestita da un presidente italiano, Francesco Rocca. In tempi di emergenza, come quello che sta vivendo l’Italia più di altri stati in questo momento, coordinamento e sangue freddo sono elementi essenziali nella gestione della crisi. A livello nazionale, la croce rossa italiana fa capo a una sala operativa che coordina l’attività delle diverse regioni e in umbria, in particolare, sono presenti 19 comitati e nove sedi staccate dell’associazione. Come la Croce rossa anche l’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze, le Misericordie e l’Ordine di Malta, di stanza all’ospedale di Narni-Amelia collaborano con la Protezione civile.

Poco afflusso

«Non abbiamo molto afflusso negli ospedali», aggiunge Scura. «Le persone hanno recepito il messaggio di non precipitarsi al Pronto soccorso in caso di sospetto. C’è attenzione e tensione, ma è controllabile. Nel frattempo, però, abbiamo affinato la comunicazione e la modalità d’intervento come avviene in situazioni d’emergenza come questa, sperando che finisca presto».

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