Covid Umbria: «Dove sono gli aiuti promessi dalla Regione?»

Thomas De Luca (M5S): «Le graduatorie sembrano al palo. Imprenditori lamentano carenza di informazioni»

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di Thomas De Luca
consigliere regionale M5S

Era la fine di aprile quando i cittadini umbri venivano quotidianamente subissati da titoli a nove colonne in cui si parlava dell’imminente bazooka che la Regione Umbria stava per lanciare in aiuto ad imprese e cittadini. Invece gli aiuti promessi dalla Regione alle aziende tardano ad arrivare. Al di là della propaganda di chi proclamava i famigerati «1000 euro a tutti con un click» o di chi proponeva l’esempio svizzero dove «con un modulo ti danno subito fino a 500 mila euro», siamo consapevoli che la mole di richieste non sia facile da gestire.

Ma alla prova dei fatti in Umbria, dopo quattro mesi di annunci, centinaia di imprese ancora attendono di sapere il loro destino. Soldi che avrebbero dovuto aiutare aziende e negozi in difficoltà per entrare nella fase 2, ma ancora oggi le graduatorie sembrano al palo.

Ancora al palo il bando del fondo prestiti Re start, ufficialmente chiuso il 25 maggio, oggi alla quarta graduatoria provvisoria ferma al 24 luglio. Nonostante sul sito internet di Gepafin informano che è già partita per alcuni la richiesta dei dati necessari per procedere all’avvio delle verifiche antiriciclaggio e la conseguente erogazione del finanziamento, a quanto ci risulta per la maggior parte delle imprese che hanno fatto domanda è ancora buio assoluto.

Così come per lo strumento denominato Bridge to Digital per il quale le domande sono state accettate fino al 29 giugno e con una nota del 28 agosto l’Ente ci aggiorna che sono concluse le attività di valutazione per le prime 160 richieste. Mentre sono ancora aperte fino al 30 settembre le domande per la misura Umbria Next per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle Pmi.

Ci sono imprenditori che lamentano un’estenuante carenza di informazioni. Non sapere i tempi di erogazione nè di risposta, sta pregiudicando la possibilità di pianificare il futuro e la sopravvivenza stessa delle attività così come la ricerca di finanziamenti attraverso altri strumenti. Chiediamo un maggior impegno, anche in termini di risorse umane e di massima trasparenza, nella valutazione delle pratiche. E tempi certi per gli imprenditori che hanno inoltrato le richieste e ad oggi non sanno ancora come pianificare il loro futuro. Abbiamo fiducia in un celere cambio di passo da parte della giunta regionale ed una immediata informativa pubblica sullo stato dell’elaborazione delle pratiche.

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