‘Crisi’ a San Gemini, Trotti contro Grimani

Venti di guerra in maggioranza, il vice sindaco ‘dimissionato’ replica al primo cittadino: «Il problema non è personale ma tutto politico»

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È un fiume in piena Mimma Trotti, l’ex vice sindaco di San Gemini (Terni) a cui il primo cittadino, Leonardo Grimani, ha revocato le deleghe in seguito al voto contrario al bilancio 2016 dell’ente. Un segno tangibile delle tensioni nella maggioranza che governa il Comune del ternano e, in particolare, fra il Pd (il partito di Grimani) e Sinistra Italiana (quello della Trotti). Il sindaco, nel commentare il passaggio, aveva definito il voto contrario al bilancio «una scelta personale che lascia amareggiati ma che non ha nulla di politico» (VIDEO).

IL SINDACO GRIMANI SULLA ‘CRISI’ IN COMUNE – VIDEO

Mimma Trotti

La replica Parole a cui la Trotti risponde ‘per le rime’, soffermandosi anche su altri fatti: «La crisi che si è venuta a creare al Comune di San Gemini – spiega – non è legata a questioni personali, ma è esclusivamente di natura politica. Non condividevo e non condivido il rendiconto dell’amministrazione che, semplicemente, non è stato minimamente discusso con gli altri assessori. Mi si accusa di non aver sollevato il problema nei tempi e nei modi ritenuti corretti, ma dopo che il mio ruolo e le mie deleghe erano state completamente ignorate, perché avrei dovuto far presente il mio voto contrario?».

Il sindaco Leonardo Grimani

MIMMA TROTTI: «BILANCIO RISCHIOSO IN COMUNE»

I ‘sassolini’ Per la Trotti, però, la ‘frattura’ in seno alla maggioranza è più ampia di quello che sembra: «Al consiglio sul bilancio, quello del 27 aprile, il presidente dell’assemblea non era presente perché altrimenti, così ci ha detto, il suo voto sarebbe stato di astensione. Ma non è questo l’unico elemento che fa capire – spiega Mimma Trotti – che il problema è esclusivamente di natura politica ed è stato sollevato da chi non condivide tanto l’atteggiamento quanto le scelte di questa amministrazione».

Gli ‘assenti’ L’ex vice sindaco riferisce infatti di un’altra seduta consiliare ‘finita male’ per la maggioranza: «Il 31 marzo tre membri della maggioranza non si sono presentati perché in contrapposizione con il modo di agire di questa amministrazione. A causa di quelle assenze, non si sono potute approvare le nuove tariffe Tari che prevedevano una piccola diminuzione degli importi a carico dei cittadini. Circa dieci giorni dopo, il consigliere di maggioranza Giovanni Rogato ha presentato le proprie dimissioni, non per motivi personali come vuol far intendere il sindaco, ma perché contrario alla linea dell’amministrazione. E la lettera presentata dallo stesso, lo dimostra inequivocabilmente».

«Nessun confronto» «Sinceramente dopo la seduta del 31 marzo, quella delle tre assenze ‘pesanti’, mi aspettavo, io come altri, che il sindaco si confrontasse con il gruppo di maggioranza per capire le ragioni di quella scelta e approfondire un problema parso a tutti evidente. Così non è stato, si è tirato dritto e il resto lo ritengo una conseguenza inevitabile».

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