Crisi Perugia centro? «Non è vero niente»

La secca replica della giunta Romizi ai dati negativi diffusi da Confcommercio: «Centro storico brilla nonostante la crisi»

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Va tutto bene, a Perugia. Dopo i dati diffusi venerdì da Confcommercio sull’endemica crisi del commercio umbro e sul podio rappresentato da Perugia, neanche a 24 ore di distanza arriva la secca smentita da parte della giunta Romizi sui dati negativi degli esercizi commerciali.

LE STIME DI CONFCOMMERCIO

I dati diffusi dal comune

Smentita «Riguardo alle notizie diffuse con dati negativi sugli esercizi commerciali attivi nel comune di Perugia- si legge in una nota – non si comprende come gli stessi siano stati tratti. Gli effettivi dati che emergono dalle rilevazioni periodiche degli uffici comunali del commercio mostrano, infatti, una tendenza degli ultimi anni in costante e netto miglioramento in tutto il territorio comunale, con numeri particolarmente brillanti per il centro storico».

Dati ‘brillanti’ Gli esercizi di vicinato attivi in tutto il territorio comunale nel 2014 erano 1977, spiegano gli uffici di palazzo dei Priori, di cui 400 nel centro storico, arrivati a 2436 nel 2017, di cui 529 nel centro storico, mentre i pubblici esercizi (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) attivi nel 2014 in tutto il territorio comunale erano 853, di cui 180 nel centro storico, saliti a 914 nel 2017, di cui 220 nel centro storico.

Voglia di crescita «Pur nella consapevolezza che la crisi strutturale che ha colpito l’intero sistema paese ha penalizzato e modificato soprattutto l’identità del piccolo commercio, che negli anni sono cambiate le dinamiche distributive, che le propensioni al consumo dei cittadini sono cambiate sia in termini di scelta del prodotto che di mercato (le dinamiche di crescita del commercio on- line ne sono l’esempio più evidente), i dati elaborati dall’ufficio Commercio raccontano una grande voglia di crescita del commercio perugino e una vitalità del commerciante del capoluogo, capace di rinnovarsi. Stiamo assistendo ad un profondo rinnovamento dell’identità commerciale del centro storico, che consente di avere fiducia in un’ulteriore crescita in un ambito strategico della nostra economia».

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