Crollo del palasport, condannati quattro ternani

Due anni e mezzo per l’amministratore della ‘Sole engineering’

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Aveva nevicato, nella notte tra il 9 e il 10 marzo del 2010, a Portomaggiore (Ferrara), ma nemmeno tanto. Il palasport, costruito appena un paio d’anni prima, era però venuto giù di schianto.

Il processo Cinque anni dopo a Ferrara, al termine del processo che ha cercato di fare chiarezza sulle cause di quel crollo, è arrivata la sentenza di primo grado. E per quattro ternani è arrivata una condanna.

Condannati Per il giudice Franco Attinà le responsabilità maggiori sarebbero a carico di Stefano Tommasi (condannato a due anni e mezzo di reclusione) e di Stefano Fattorini (condannato a un anno e otto mesi), rispettivamente amministratore e progettista della ‘Sole engineering’ di Stroncone, la ditta incaricata dell’assemblaggio delle aste e delle viti che costituivano la struttura del tetto: proprio il cedimento di uno dei nodi della ‘rete’ predisposta, secondo le perizie, sarebbe stata la causa del crollo. Ad entrambi il tribunale ha comminato una pena superiore rispetto alle richieste formulate dal sostituto procuratorePatrizia Castaldini, che aveva chiesto una condanna ad un anno e mezzo.

Altri condannati Una condanna ad un anno è stata invece inflitta a Giovanni e Pasquale Canalicchio, di un’altra ditta ternana che eseguì le lavorazioni di filettatura di aste e sfere; a Luisa Cesari, direttore dei lavori del Comune di Portomaggiore; ed a Giuliano Mezzadri, collaudatore dell’opera. A tutti il giudice ha concesso la sospensione condizionale della pena e, escluso Mezzadri, anche la non menzione.

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