Decoro a Papigno: «Un antico ricordo»

Il circolo Pd del borgo alle porte di Terni elenca i tanti problemi irrisolti: «Basterebbe poco ma l’amministrazione è assente»

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L’orgoglio ‘papignese’ ma anche l’amarezza del sentirsi abbandonati da chi amministra. A lanciare il grido di allarme, non una novità, sullo stato del borgo che apre la Valnerina ternana – già municipio prima di entrare a far parte del Comune di Terni nel 1927 – è il circolo del Pd di Papigno. Che si attende interventi concreti entro l’imminente primavera, per dare risposte ai residenti ma pure ai turisti che transitano per il borgo.

Il Sin

Su quest’area pende l’eterna vicenda del Sito di interesse nazionale, un’area da tempo in attesa di bonifica, che raggiunge quasi il centro di Terni ma che ha proprio in Papigno il proprio ‘centro nevralgico’. Tant’è che dal 2005 i cittadini non possono contare su impianti sportivi e verde attrezzato, visto che l’area è da allora off-limits.

«Snobbati»

«Negli anni scorsi alcuni lavori hanno dato un po’ di respiro – osserva il Pd del posto -, dal consolidamento delle mura castellane al rifacimento del palazzo comunale e di alcuni vicoli, del parcheggio ex-fosso e l’ampliamento del bivio tra la strada statale 79 e il bivio per Papigno. Ora però la situazione è di nuovo pesante e i problemi da affrontare vengono snobbati da questa amministrazione comunale».

I problemi in serie

Da qui la richiesta di interventi su tutta una serie di aspetti «non certo difficili da risolvere anche dal punto di vista delle risorse. Parliamo – osserva il Pd – della rimozione di alcuni rifiuti che vengono lasciati lungo la strada di via De Amicis e via Carlo Neri, strade queste piene di buche dove andrebbe messo qualche sacchetto di catrame, la pulizia delle erbacce nelle aiuole del parcheggio ex-fosso e nell’area sottostante la scala di ferro, del giardino di via Amendola, la potatura degli alberi lungo la strada, la ripulitura dei rovi e delle erbe infestanti dietro la segnaletica, la pulizia dell’area circostante il monumento a Corot lasciato in stato comatoso, la pulizia e lo spazzamento del centro storico di via Cavallotti, di via del Velino, di via della Fonte». E poi, ancora, «la pulizia del fosso che dovrebbe essere eseguita dal Consorzio di Bonifica Tevere-Nera con il Comune che deve solo autorizzare: in caso di piena potrebbero esserci problemi seri; la rimozione di alcune biciclette abbandonate da tempo e la pulizia del cantiere dell’acquedotto davanti all’ex stabilimento dove, oltre ai materiali di risulta, sono presenti i tubi blu non utilizzati che danno un’immagine di sciatteria dell’area ai tanti turisti che parcheggiano davanti all’ex stabilimento. A tutto ciò va aggiunta la disinfestazione, la derattizzazione lungo il fosso e nelle zone di via Amendola. Interventi facili da risolvere – conclude il circolo Dem di Papigno – se ci fosse più attenzione. Ma il disinteresse da parte degli amministratori per i borghi decentrati è totale».

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