Discarica di Papigno: «Coordinate errate»

Terni, uno sbaglio non di poco conto – a parlarne è stata l’assessore Cecchini sollecitata da Nevi (FI) – sarebbe all’origine del blocco dei lavori di bonifica

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Potrà sembrare assurdo, ma visto che a dirlo è stata, martedì mattina, l’assessore regionale all’Ambiente, Fernanda Cecchini, bisogna crederle: «Il Comune (di Terni; ndr) ha presentato un piano di indagine per il terreno da trattare (nella discarica di Papigno; ndr) prelevando campioni di terreno ubicati sempre a maggiore distanza dai punti contaminati per determinare l’estensione della contaminazione e la quantità di terreno da trattare con la tecnologia verde. Il Comune ha iniziato una prima campagna di indagine ma nella fase esecutiva sono emerse delle criticità: le coordinate geografiche fornite non erano esatte e la maggior parte delle perforazione ha riguardato materiale ascrivibile a rifiuto, pertanto non oggetto di campionamento». 

Raffaele Nevi

La discarica L’affermazione è stata fatta in risposta ad un’interrogazione di Raffaele Nevi (Forza Italia), nella quale si chiedevano chiarimenti alla giunta regionale rispetto al «presunto abbandono del progetto di bonifica della ex discarica di Papigno». Nello specifico, Nevi ha chiesto di sapere «se la denuncia dell’associazione ‘Amici della terra’ è fondata e, se ciò fosse, quali sono stati i motivi che hanno portato Arpa Umbria a fare questo tipo di scelta, visto che circa 10 anni fa venne elaborato dall’Arpa Umbria, Cnr e Università della Tuscia un progetto (‘Re Mida’) di bonifica valido anche perla ex discarica di Papigno, mediante la tecnica di fitodepurazione. Questo metodo di intervento è contraddistinto da costi ridotti, dal basso impatto ambientale, oltre che dalla possibilità di fornire biomassa per molteplici destinazioni d’uso. L’associazione ‘Amici della Terra’ ha denunciato che dal 2015 il progetto ha accusato una battuta d’arresto per diretta responsabilità di Arpa, che impedirebbe agli altri partner di completare la prevista opera di progettazione. E proprio a partire dal 2015, in coincidenza con il cambio di direzione di Arpa Umbria, tutte le iniziative su questo progetto sembrano essere state dimenticate dallo stesso ente che, per quanto riguarda la bonifica di Papigno, appare assente nella sua opera di consulenza tecnica del Comune di Terni».

L’ingresso della discarica

La Regione Fernanda Cecchini ha spiegato che «più volte la Regione ha sollecitato un’azione risolutiva su questa materia, che è anche stata inserita come tema da trattare negli incontri con il ministero per l’Ambiente per l’area ambientale complessa di Terni così da capire insieme ad Arpa e Ispra come proseguire in una situazione non facile e non semplice da risolvere. Ricordo che le attività di bonifica delle matrici ambientali interessate alla contaminazione dell’area dello stabilimento Thyssen sono in capo al ministero per l’Ambiente che si avvale di Ispra e delle Agenzie regionali, e che convoca la conferenza dei servizi». Dopo la ‘scoperta’ delle coordinate sbagliate, però, «il Comune di Terni ha chiesto di non continuare con le indicazioni emerse dalla conferenza dei sevizi e di superarle. Il Ministero ha risposto inviando due pareri: uno di Arpa che condivide la posizione del Comune, mettendosi a disposizione per un’evoluzione progettuale, e uno di Ispra che chiedeva di proseguire con il progetto indicato dalla conferenza dei servizi. Il Comune di Terni ha chiesto in più riprese di capire come portare avanti le indicazioni progettuali, ma ancora non ci sono state risposte». Nella sua replica Nevi si è detto «soddisfatto della risposta dell’assessore. Auspico che la Regione intervenga più pesantemente per trovare una soluzione definitiva per la bonifica del sito. Abbiamo comunque capito che l’interrogazione non è infondata perché di fatto è tutto bloccato».

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