Doppio ictus, al ‘Santa Maria’ salvate due donne

Terni – Nei giorni scorsi le pazienti, di 81 e 87 anni, sono state curate dai team della stroke unit e della neuroradiologia interventistica. Con esiti decisamente soddisfacenti

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All’ospedale di Terni nei giorni scorsi due donne di 81 e 87 anni colpite da una grave e rara forma di ictus ischemico, una trombosi dell’arteria basilare acuta, sono state trattate con successo dal team della ‘stroke unit’ diretta da Carlo Colosimo e dal gruppo dei neuroradiologi interventisti guidati da Giovanni Passalacqua. In entrambi i casi, dopo una tempestiva valutazione neurologica presso il pronto soccorso, è stata eseguita una trombectomia meccanica in procedura d’urgenza. Effettuata la procedura «una paziente ha presentato una completa remissione dei segni e sintomi neurologici  ed è già stata dimessa – spiega il dottor Colosimo – e l’altra paziente, che è ancora ricoverata nel reparto ordinario di degenza, presenta solo minimi esiti neurologici».

Il team di neurologia – stroke unit del dottor Colosimo

Le conseguenze

«La trombosi della arteria basilare, che è uno dei tre principali vasi che portano sangue all’encefalo – riferisce l’ospedale -, è una grave urgenza neurologica che determina la morte nel 20% o una grave disabilità nel 60% dei casi. La tecnica innovativa della trombectomia meccanica, attraverso una sonda introdotta dall’arteria femorale, raggiunge e rimuove il trombo, consentendo la ripresa del flusso sanguigno. In tal modo migliora la prognosi e lo stato clinico del paziente, evitandogli, spesso, anche lunghi e faticosi percorsi di riabilitazione».

Il team di radiologia interventistica del dottor Passalacqua

Lavoro di squadra

«Questi risultati – spiegano dal ‘Santa Maria’ – sono l’esito dell’applicazione di un percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA) attivo da alcuni anni presso l’ospedale di Terni e mai interrotto neppure durante la pandemia, che vede la collaborazione multidisciplinare di neurologi, medici dell’emergenza, neuroradiologi, radiologi interventisti, fisiatri, neurochirurghi e medici di laboratorio, con il supporto di tecnici ed infermieri. Tale percorso permette al paziente giunto in ospedale per un ictus ischemico, di essere candidato al trattamento combinato di trombolisi endovenosa e trombectomia meccanica intra-arteriosa che è strettamente tempo-dipendente. La trombolisi endovenosa è praticata dal neurologo in stroke unit o già in pronto soccorso, mentre la trombectomia meccanica viene effettuata in sala angiografica dall’equipe della radiologia interventista, attiva 24 ore su 24 con reperibilità notturna e festiva».

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