Elettrocarbonium-Sgl, l’assessore ‘avvisa’

Narni, alla vigilia del nuovo vertice al Mise, Marco De Arcangelis insiste: «La ricollocazione di tutti i lavoratori sarà possibile solo se si continuerà la produzione di elettrodi»

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Alla vigilia del nuovo incontro al Mise per Sgl-Elettrocarbonium – in programma per mercoledì alle 17 – l’assessore allo sviluppo del Comune di Narni, Marco De Arcangelis, torna a far sentire la propria voce. Indicando quelle che a suo avviso sono le priorità.

Marco De Arcangelis

Marco De Arcangelis

I lavoratori «In primo luogo – dice lui – la ricollocazione di tutti i lavoratori ex Sgl e dell’indotto. Essa sarà possibile solo se si continuerà la produzione di elettrodi (quello che stava capitando con Monachino, però, non pare confermare questa linea; ndr), giudicata a tutti i livelli strategica e l’unica che può giustificare la permanenza degli attuali impianti o anche solo con eventuali, e ad oggi fantomatici, nuovi progetti imprenditoriali che non si capisce perché  – detto da lui è inquietante – si vorrebbero insediare nel sito ex Sgl, vista l’abbondanza di aree dismesse nel territorio».

Lo stabilimento narnese

Lo stabilimento narnese

Messaggi in codice Poi l’assessore lancia un messaggio che lascia intuire che un qualche ‘progetto’ ci potrebbe pure essere, ma che a lui – che probabilmente sa cose che non dice – non piace: «E’ inoltre necessario chiarire – dice infatti – che qualsiasi progetto di rilancio non potrà che prevedere tutte le fasi di lavorazione attuale, dal crudo alla finitura. Credo infatti sia da evitare che si possa solo immaginare o riproporre quanto intendeva fare l’azienda cinese che si presentò per prima due anni fa. Quella società intendeva esclusivamente far arrivare prodotto semilavorato dalla Cina per completarlo nella finitura in Italia e venderlo come prodotto europeo sul mercato occidentale. Sono questioni – rimarca de Arcangelis – che, a mio avviso, necessitano di assoluta chiarezza nella risposta, per evitare brutte sorprese».

Il blocco della stazione

Il blocco della stazione

Gli «spazi di mercato» De Arcangelis, in buona sostanza, si dice «convinto che esistano spazi di mercato per lo stabilimento di Narni e che nel prossimo futuro ve ne saranno sempre di più, come sono altrettanto convinto che sia indispensabile un investitore credibile capace di stare sul mercato della grafite, con un progetto di lungo respiro, possibilità di investimento e quindi con capacità finanziaria, per dare lavoro, occupazione e sviluppo al manifatturiero locale. Solo cosi si può giustificare la permanenza dell’area industriale con il suo skyline e la possibilità di ulteriori insediamenti produttivi aggiuntivi».

Al Mise Mercoledì l’assessore potrà – forse – spiegare meglio queste tesi, visto che al Mise starebbero ragionando proprio su uno di quei «fantomatici, nuovi progetti imprenditoriali che non si capisce perché si vorrebbero insediare nel sito ex Sgl, vista l’abbondanza di aree dismesse nel territorio» a cui fa riferimento. Solo che non prevederebbe la prosecuzione della produzione di elettrodi. E il vertice sarà l’occasione per chiedere, se si vuole, spiegazioni.

 

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