Europee 2024: tutti i nomi in pista per l’Umbria

Mentre i 5 Stelle sfogliano la margherita e Bandecchi si staglia all’orizzonte, FdI, Lega e Pd sembrano aver compiuto tutte le scelte

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di Giovanni Cardarello

I prossimi 8 e 9 giugno i 705 mila elettori dell’Umbria saranno chiamati alle urne per eleggere i parlamentari europei per la legislatura 2024-2029. La decima della serie avviata nel lontano 1979. Ricordiamo che l’Umbria fa parte del collegio dell’Italia centrale che ricomprende anche Toscana, Lazio e Marche e che elegge complessivamente 15 deputati. Nel 2019 ne ha incassati 6 la Lega, 4 sono finiti al Pd, 2 al Movimento 5 Stelle, 2 a Forza Italia e 1 all’allora ‘giovanissima’ Fratelli d’Italia. Numeri inevitabilmente destinati a variare in forza dei mutati equilibri politici e delle mutate percentuali di voto.

Stando ai dati delle elezioni politiche del settembre 2022, in gran parte confermati nei sondaggi più recenti, i 15 deputati eletti nel 2024 dovrebbero essere 6 appannaggio del partito della presidente del Consiglio, 4 per il Pd – ammesso che superi il 20% -, 2 al Movimento 5 Stelle e 3 fra Lega e FI (che potrebbe ‘ospitare’ Bandecchi). Ma chi sono i nomi che potrebbero emergere dall’Umbria, partendo dal concetto che il nostro territorio è il più piccolo e che deve ‘combattere’ con regioni elettoralmente molto più forti? Vediamoli nel dettaglio.

Partiamo dal nome forte di Fratelli d’Italia, il presidente del consiglio regionale dell’Umbria, Marco Squarta, che porta in dote le 6.130 preferenze delle elezioni regionali del 2019 e soprattutto il sostegno unanime di tutto il partito umbro. Un sostegno scontato ma fondamentale perché Squarta, oltre a fare il pieno in Umbria, dovrà pescare anche nelle altre regioni per arrivare tra i primi sei della propria lista. Impresa difficile ma non impossibile. Stesso discorso che vale per Camilla Laureti (Pd), europarlamentare uscente, subentrata al compianto David Sassoli ma forte del supporto diretto di Elly Schlein che l’ha inserita nella segreteria nazionale. La Laureti nel 2019 ha raccolto 46.354 preferenze arrivando settima ma scalando posizioni, oltre che per la scomparsa di Sassoli, anche per le opzioni di Simona Bonafè e Roberto Gualtieri, che la precedevano in graduatoria, verso altri incarichi. Laureti, che nella tornata elettorale europea potrebbe essere schierata in testa alla lista e con la certezza di poter fare coppia con il segretario regionale del Pd Lazio, Daniele Leodori, anch’egli molto vicino alla Schlein e super campione di preferenze. C’è da battagliare con i campioni della Toscana ma la possibilità di arrivare tra i primi quattro è ampia.

Discorso a parte meritano Lega e Forza Italia. I primi puntano a schierare Valeria Alessandrini che però deve battere la fortissima concorrenza di Lazio e Toscana per entrare nei primi due posti disponibili. Sempre che la Lega arrivi al 10%. I secondi, invece, puntano sulla tuderte Francesca Peppucci, passata tra i forzisti dopo essere stata candidata nel 2019 con le Lega, con cui aveva ottenuto 22.163 preferenze e la nona posizione. Nel 2023 è entrata nel parlamento europeo iscrivendosi da subito al gruppo del Partito popolare, coerentemente con la posizione di Forza Italia. Come gli altri colleghi umbri, Francesca Peppucci dovrà però fare alleanze in Lazio e Toscana se vorrà avere possibilità di essere rieletta.

E in tal senso circola una voce che, per ora, è fantapolitica ma che potrebbe avere un certo fascino. La voce vuole che Forza Italia sia pronta ad ospitare nelle proprie liste esponenti di Udc e Ap e potrebbe essere proprio il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, l’uomo in campo. L’obiettivo è quello di superare il 10%, eleggere due eurodeputati (con Bandecchi in prima fila) e gettare le basi del nuovo ‘grande centro’ a cui Tajani e lo stesso Bandecchi (con Renzi sullo sfondo) aspirano da tempo. Se son rose fioriranno.

Chiudiamo con il Movimento 5 Stelle. I due eurodeputati uscenti non saranno ricandidati e le scelte, come sempre, avverranno con il voto online interno. Da quel contesto può uscire davvero di tutto ma con una certezza: toscani e laziali avranno una corsia preferenziale per arrivare a Strasburgo e per chiunque sarà in campo dall’Umbria, sarà una corsa in salita.

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