Le indagini andavano avanti da luglio 2015, quando due uomini – un 50enne e un 28enne – secondo i carabinieri di Petugia riconducibili alla famiglia ‘ndranghetista Giglio di Strongoli, ma residenti a Magione e PonteFelcino perché ufficialmente impegnati nel settore dell’edilizia, si sono presentati nello studio di un notaio perugino per chiedere somme di denaro «per i carcerati» e, mostrandogli una pistola, lo hanno minacciato, invitandolo a stare «molto attento».
L’arresto Al termine delle attività investigative, imilitari del Comando provinciale di Perugia hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Perugia, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti dei due, che risultano indagati in concorso per tentata estorsione aggravata dalle modalità previste dal reato di associazione di tipo mafioso, nonché per aver, al fine di commettere il reato, portato in luogo pubblico una pistola.
In carcere Entrambi gli indagati sono stati tradotti in un primo momento presso il carcere di Perugia Capanne e successivamente presso il carcere di Terni dove è presente la sezione ‘Alta sorveglianza’.