Ex Elettrocarbonium, al Mise avanti piano

Terni, i cinesi hanno confermato di voler riaprire lo stabilimento di Narni, ma senza offrire grandi novità sul piano industriale. Nuovo incontro a metà novembre

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Grandi novità non sono emerse, ma sindacati (moderatamente) e sindaco di Narni (più convintamente) si dicono ottimisti, dopo l’incontro che si è tenuto al Mise con Gosource, il nuovo padrone dello stabilimento ex Elettrocarbonium ed ex Sgl Carbon di Narni. Forse andrà meglio tra un mesetto, quando torneranno a parlarsi.

Teresa Bellanova

Il piano Nella riunione – alla quale ha preso parte la vice ministro Teresa Bellanova – Gosource ha ribadito le linee guida del piano industriale già annunciato da Wei-Ming Shen in quella precedente. Piano «da 23 milioni di euro di investimenti, da concretizzarsi in 36 mesi». Confermato che, a regime, è prevista una capacità produttiva di 30.000 tonnellate annue, con oltre 100 addetti. 

Francesco De Rebotti

I passaggi In preparazione del nuovo incontro, spiega il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti, «sarà importante verificare gli esiti della conferenza dei servizi in programma per il 27 ottobre, mentre siamo in attesa di confrontarci con Invitalia (forse la prossima settimana; ndr) per capire come questa operazione, vista la sua valenza, possa essere inserita tra quelle che beneficeranno delle provvidenze previste per l’area di crisi complessa. Mentre si dovrà avviare la procedura per la concessione della nuova Autorizzazione integrata ambientale (Aia), che l’azienda deve presentare».

Fiducioso Ma il sindaco si dice «comunque soddisfatto, perché il percorso è tracciato e adesso starà a tutte le parti in causa fare in modo che non si perda la rotta». Una richiesta fatta, racconta «è stata quella di poterci confrontare anche con Boachang, la società di investimenti che avrebbe intenzione di intervenire sul resto dell’area ex Sgl. Vogliamo conoscere anche le loro idee, i loro progetti e verificarne la fattibilità».

Il governo Tra i rappresentanti di Gosource e il vice ministro si sarebbe anche parlato delle possibili misure a favore delle imprese energivore (perché il tema della ‘bolletta’ elettrica non è trascurabile), delle operazioni di bonifica in corso su Narni 2, che vengono definite «in fase molto avanzata» e di quelle su Narni 1, i cui tempi sono invece molto più lunghi.

«Interlocutorio» Da parte sindacale sembra invece di registrare una prudenza che, ovviamente, sconta anche le delusioni già registrate su quel sito industriale. Perché se i cinesi hanno confermato di voler procedere come previsto, non è che si siano sprecati nella divulgazione dei dettagli, tanto che dal sindacato esce questo commento: «Puntata interlocutoria dove c’è stato illustrato a grandi linee il piano industriale». Che tradotto a spanne significa poco più di niente.

Riavvio parziale Quello che appare certo, per esempio, è che Gosource intende riavviare lo stabilimento facendo convergere su Narni dei prodotti semilavorati, riservando allo stabilimento le operazioni di grafitaggio e finitura (la forza-lavoro necessaria sarebbe di una trentina di addetti) per poi andare uno step alla volta verso il ripristino del ciclo completo di produzione di elettrodi per i forni elettrici delle acciaierie.

 

 

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