Festival ‘Federico Cesi’: «Un gran successo»

Registrata un’ affluenza di circa 5mila presenze tra concerti e corsi di alto livello

Condividi questo articolo su

Si è chiusa, registrando un’affluenza di pubblico di circa 5 mila presenze, l’ottava edizione del festival ‘Federico Cesi – musica urbis’. L’evento di musica classica, organizzato dall’associazione culturale musicale Fabrica Harmonica, ha preso il via giovedì 25 giugno a Terni. Dopo le sezioni ‘anteprima’ e ‘musicampus’, che hanno toccato i comuni di Narni, Montecastrilli e Acquasparta, sabato primo agosto è partito da Bevagna il ‘main festival’, cuore della manifestazione, che si è concluso domenica 23 agosto a Spello, passando anche per Foligno.

I numeri «Vorrei sottolineare il valore regionale dell’evento – ha detto Annalisa Pellegrini, direttore artistico del festival – che abbraccia numerosi comuni dell’Umbria. È una manifestazione che ha il pregio di portare importanti nomi della classica non solo nelle grandi città, ma anche nei meravigliosi borghi umbri e di essere un trampolino di lancio per le nuove generazioni di stelle della musica classica, motivo per cui fin dalla prima edizione è patrocinata dal Senato della Repubblica». Oltre 70 i concerti che hanno visto la partecipazione «di più di 150 persone a evento, con punte, per la programmazione sinfonica, anche di 300 presenze. Nell’edizione 2015, i corsi di alto perfezionamento, sviluppati nell’arco di 40 giornate, sono stati frequentati quotidianamente da circa 80 studenti provenienti da tutto il mondo».

Punta di diamante «Un doveroso ringraziamento – ha aggiunto Stefano Palamidessi, direttore didattico dell’evento – va a tutti coloro che hanno permesso lo svolgimento del festival e che ci hanno sostenuto, a partire dalle amministrazioni comunali coinvolte, Regione Umbria, diocesi di Orvieto-Todi, Gal Valle Umbra e Sibillini, Cia Umbria, fondazione Carit di Terni, Bcc di Spello e Bettona, pro loco di Bevagna, Banda musicale città di Bevagna e Museo dell’infiorata di Spello, Acquasparta 2000». La volotà di Analita Polticchia e Moreno Landrini è quella di «rendere il festival sempre più parte integrante del territorio che lo ospita, come punta di diamante della programmazione artistica e musicale, in quanto motore di produzione di ricchezza anche in termini di turismo culturale».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli