Flashmob di speranza. A Terni si riaccende la Stella di Miranda

Momento collettivo per dare un segno di unità e speranza in una fase difficile. Ma più delle luci contano i comportamenti virtuosi

Condividi questo articolo su

Dopo musica e inni nazionali, ora tocca alla luce: quella che gli italiani ancora non intravedono in fondo al tunnel del coronavirus, ma che hanno voluto accendere – in segno di speranza – dalle proprie case. Lampadine, luminarie, torce, telefonini: tutto andava bene, domenica sera, per partecipare al flashmob nazionale per ribadire che l’Italia è viva e i cittadini hanno un solo obiettivo. Allontanare i fantasmi del virus nel più breve tempo possibile. E oltre alla luce, decisivi saranno sempre di più i comportamenti: massima igiene e restare in casa, le parole d’ordine del periodo. Anche Terni ha partecipato e l’effetto in alcune strade, accompagnato anche dall’inno di Mameli e qualche petardo avanzato da capodanno, è stato a suo modo suggestivo. Un senso di unità nella semplicità del gesto, per pensare a qualcosa di diverso dalle fredde cifre della malattia che quotidianamente ci bersagliano. Ma non solo: poco dopo le 22.45 è stata riaccesa – di norma resta ad illuminare la ‘conca’ dall’8 dicembre al 6 gennaio – in via straordinaria la Stella di Miranda tra lo stupore dei cittadini grazie all’assenso della proloco di Miranda e dell’Asm. La stella resterà acceso almeno fino al 25 marzo ma non si è escluda che la cosa possa essere prolungata: «Abbiamo voluto – spiega la proloco – un segno identitario agli abitanti della conca ternana in un momento di forti preoccupazioni e coinvolgimenti emotivi. In un momento in cui le iniziative spontanee dei cittadini, i flash mob ed altre manifestazioni,cercano di offrire elementi di condivisione comune, si è pensato che la luce della stella potesse essere una testimonianza di tale tensione emotiva. Si è preferito ufficializzare l’iniziativa ad accensione avvenuta per lasciar spazio ad un piccolo e speriamo positivo, effetto sorpresa. Andrà tutto bene».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli