Quanta freddezza fra Tajani e Savona

Foligno, all’incontro Nemetria i due si sfiorano ma non si incrociano: il presidente del parlamento europeo arriva pochi minuti dopo che il ministro è andato via

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Il ministro è rimasto al suo posto fino all’orario stabilito – le 17.30 – concedendo non più di 10 minuti ai fisiologici ritardi di una manifestazione complessa e ricca di interventi, cominciata in perfetto orario – alle 15.30 – con puntualità addirittura inconsueta per manifestazioni del genere.

Perfetto sincronismo nell’evitarsi

Il motivo si è capito col passare dei minuti. Savona doveva tornare a Roma. Non sappiamo quale fosse il suo impegno, ma sappiamo – ce lo hanno confermato gli organizzatori – che Tajani aveva in programma una visita a Spoleto e sarebbe arrivato a Foligno non prima delle 17.15, per il saluto finale. Dal canto suo, Tajani a Spoleto è arrivato tardissimo, quando erano quasi le 17, per poi presentarsi a Foligno quasi alle 18, quando Savona era andato via da pochi minuti. Senza dubbio si sarà trattato di ritardi fisiologici, ma la sensazione comune è stata che i due abbiano fatto di tutto per evitarsi, dopo le polemiche di questi giorni, peraltro rimarcate anche nei due interventi: più da Tajani in verità, che ha usato parole forti sia con i giornalisti sia nell’aula di Palazzo Trinci, tanto che ad un certo punto dalla platea qualcuno ha urlato rinfacciandogli che stava facendo un comizio. Savona, dal canto suo, poco prima si era limitato ad un’oratoria più accademica.

Le parole di Savona

«A fronte di un quadro generale nel quale si punta esclusivamente al benessere economico stiamo cercando di affermare anche il benessere sociale attraverso provvedimenti che si fondano sull’etica. Vanno in questo senso scelte importanti come quelle che stiamo facendo su occupazione giovanile e lotta alla povertà. La gente è insoddisfatta del peso eccessivo dato all’economia e di quello scarso dato all’etica. Il Governo ha fatto la scelta di dare più importanza all’etica e cioè allo sviluppo, all’occupazione, compresa quella giovanile. Lo scontro oggi in atto tende a riequilibrare queste due preposizioni fondamentali della vita sociale. Sono convinto che la società debba proteggere le fasce deboli, perché i dirigenti come noi sanno difendersi, ma c’ è gente che non ha questo tipo di capacità e la dimostrazione sono i 5 milioni di poveri».

Le parole di Tajani

«Se le borse continua a perdere punti e aumenta lo spread, la colpa è soltanto di questo governo, di chi ha presentato una manovra che non ha un punto a favore della crescita», ma che «distrugge i pochi risparmi degli italiani. Se ne devono assumere tutte le loro responsabilità: così si crea un danno ai risparmi degli italiani. Mi auguro che l’esperienza di questo governo finisca il prima possibile, è un governo contro natura dove Lega e M5S stanno facendo un gran pasticcio ai danni degli italiani. E a proposito di etica, è inaccettabile il reddito di cittadinanza: assistenzialismo di Stato contro lavoro Dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di lavorare invece si sceglie l’ assistenzialismo che sarà causa di lavoro nero che, come sappiamo, è gestito dalle mafie».

L’incontro Nemetria

Insomma, non un bel clima, nonostante poco prima Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, aveva teorizzato la necessità di un incontro fra diversità. Dopo i saluti di benvenuto e l’introduzione di Giuseppe De Rita, presidente Censis e presidente di Nemetria, all’incontro sono intervenuti Federico Golla, presidente Siemens SpA, Domenico Arcuri, AD Invitalia, Salvatore Rebecchini, presidente Simest. A moderare i lavori Angelo Maria Petroni, segretario generale di Aspen Institute Italia.

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