Fondazione-ospedale, più efficienza e lavoro con la nuova intesa

Terni – Finanziato dall’ente il progetto Health Technology Assessment. Prevista l’assunzione di ingegneri

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di F.L.

Circa 4 milioni 700 mila euro investiti in sanità nell’ultimo biennio, 80 mila per l’ultimo progetto in ordine di tempo: prosegue la serie di finanziamenti elargita dalla Fondazione Carit in favore dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni. Dopo i diversi progetti portati avanti sul fronte strutturale dell’ospedale, l’ente ha deciso di spendere nuove risorse per il protocollo HTA – Health Technology Assessment, che punta a migliorare i livelli sanitari del nosocomio. Più efficienza tecnologica, dunque, ma anche nuovo capitale umano, visto che il progetto porterà a lavorare al ‘Santa Maria’ nuovi ingegneri, sia clinici che gestionali.

Le parole di Carlini

«La Fondazione Carit – ha dichiarato martedì durante una conferenza stampa il presidente della Fondazione, Luigi Carlini – ha deciso, con il voto unanime dei suoi consiglieri, di finanziare il progetto Health Technology Assessment avendone colto e apprezzato la dimensione di forte innovazione tecnologica. Siamo convinti che questo progetto, una volta implementato, porterà un deciso miglioramento delle prestazioni sanitarie, una loro migliore e più rapida accuratezza e appropriatezza, con vantaggi sensibili per i cittadini, per l’efficienza del servizio e per la società nel suo complesso. La Fondazione Carit è da sempre attenta alle esigenze del sistema sanitario del territorio di nostra competenza ed in particolare dello sviluppo dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, orientato a una sempre maggiore e diffusa eccellenza. Ancora di più lo siamo stati in questi mesi drammatici, segnati profondamente, sul piano sanitario e sociale, dalle conseguenze impreviste e imprevedibili della pandemia. La sanità pubblica ha mostrato una resilienza straordinaria, merito in gran parte degli operatori sanitari, della loro dedizione e di una professionalità in attesa, mi permetto di dire, di giusti riconoscimenti. La lezione della pandemia è sotto i nostri occhi: all’eccellenza umana e professionale degli operatori si deve affiancare con urgenza una modernizzazione tecnologica troppo a lungo rinviata. La Fondazione Carit – ha concluso Carlini – è ben lieta di aggiungere le proprie risorse a quelle, voglio augurarmi cospicue, che verranno dal Recovery Plan e dal Piano nazionale di resilienza e ripresa».

La soddisfazione di Chiarelli

Il direttore generale del ‘Santa Maria’, Pasquale Chiarelli, ha ringraziato la Fondazione «per la costante attenzione nei riguardi dell’ospedale di Terni e, di conseguenza, nei confronti di tutta la sanità umbra». «Il consiglio di amministrazione con il presidente Luigi Carlini – ha proseguito -, nel finanziare il progetto Health Technology Assessment, dimostrano lungimiranza. Il progetto Hta si pone l’obiettivo di far compiere un salto organizzativo verso una maggiore efficacia ed efficienza nell’uso delle tecnologie, in un momento storico che, nella sua drammaticità, deve essere vissuto anche come opportunità di evoluzione e rilancio. Nello specifico, il progetto Hta permetterà alla nostra azienda ospedaliera di allinearsi ai migliori standard sanitari proposti a livello nazionale. La strategia della direzione del ‘Santa Maria’ è puntare ad avere un ufficio tecnico sempre più all’avanguardia, per offrire risposte sempre più efficaci a tutte le esigenze dei professionisti e delle persone malate». Ma nei prossimi mesi entreranno al lavoro al ‘Santa Maria’ non solo nuovi tecnici, ma anche sanitari: sollecitato sul tema delle prospettive del nosocomio, il dg Chiarelli ha poi sottolineato che l’azienda «non ha mai fatto tanti concorsi a tempo indeterminato come in questo momento». «Nei prossimi 12 mesi – ha detto – ci sarà un cambio generazionale importante, una sfida che ci conforta. A questo bisognerà rispondere con primari stabili».

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