Fucilate in via Castello: si chiude il cerchio

Terni: l’accusa ha chiesto 8 anni di reclusione per il presunto mandante del tentato omicidio. Mercoledì la sentenza

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I due autori materiali della sparatoria – i fratelli albanesi Roland (27 anni) e Blertmir Ftoni (25) – sono stati condannati lo scorso 24 marzo a otto anni di reclusione ciascuno. Ora la giustizia si appresta a chiudere il cerchio, giudicando con rito abbreviato anche il presunto mandante del tentato omicidio di via Castello, avvenuto nella notte fra il 6 e il 7 luglio del 2014. Si tratta del 37enne Ilir Cacaj, connazionale. Anche per lui l’accusa, rappresentata in aula dal pm Camilla Coraggio, ha chiesto una condanna a otto anni di reclusione.

La vittima dell’agguato a colpi di fucile, il 37enne Nicolaj Alban, anche lui albanese, riuscì a salvarsi per miracolo. Nel processo figura come parte civile, attraverso l’avvocato Massimo Proietti che ha avanzato una richiesta di risarcimento danni pari a 300 mila euro.

Sentenza mercoledì Martedì mattina, di fronte al tribunale in composizione collegiale, l’accusa ha chiesto otto anni di reclusione, ritenendo Cacaj ‘mandante morale e materiale’ dell’agguato, avendo – secondo gli inquirenti – fornito e successivamente nascosto l’arma usata dai fratelli Ftoni per fare fuoco su Nicolaj Alban. Diverso il punto di vista della difesa dell’uomo, rappresentata dagli avvocati Patricia Turilli e Paola Micheli, che in aula hanno sostenuto l’estraneità del proprio assistito rispetto ai fatti contestati. La sentenza è attesa per mercoledì pomeriggio.

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