‘Giorno della Memoria’: «Male non cancellato»

Terni, il prefetto Angela Pagliuca ammonisce: «Non limitiamoci a celebrare una giornata all’anno». La presidente Catiuscia Marini ad Assisi

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di Fra.Tor

Luoghi di dolore, di separazione crudele dagli affetti, di lotta per la sopravvivenza. Luoghi di infinita umiliazione, dove l’uomo è stato privato del suo valore più grande, la dignità. Mercoledì, la ‘Giornata della Memoria’, del ricordo. Ma loro, al contrario, potranno mai dimenticare? Terni ricorda le vittime della Shoah. Il prefetto Angela Pagliuca, aprendo la cerimonia della consegna delle medaglie d’onore ai cittadini italiani deportati ed internati nei lager nazisti, si è rivolta sopratutto ai giovani.

Terni prefettura onoreficenza giorno della memoria (5)Il ricordo costante «Non limitiamoci a celebrare una giornata all’anno, mettendo poi a riposare le nostre coscienze per il resto del tempo», ha esordito il prefetto. «Facciamo in modo che il senso di questa giornata penetri nel nostro animo e lo tenga costantemente in allarme, perché il male del mondo non è stato cancellato ed è sempre in agguato. In Paesi lontani, ma anche alle porte di casa nostra. Sappiamo che non esistono zone del mondo a cui siamo estranei e da cui siamo immuni e anche volendo restare lontani».

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I giovani Rivolgendosi soprattutto ai più giovani, il prefetto ha sottolineato che «nemmeno i vostri genitori erano nati quando è scoppiata la seconda guerra mondiale. Molti avranno sentito raccontare dai nonni o avranno appreso dagli insegnanti la storia della Shoah, delle persecuzioni contro gli ebrei, dei campi di sterminio, ma per altri nomi come Auschwitz, sono senza significato. Non evocano alcun orrore se non un lontano riflesso di qualcosa di brutto che non appartiene alla vita di tutti i giorni. Tra l’altro, mi sono documentata, a due passi da qui, a Perugia e a Passignano, furono istituiti due campi di concentramento dove venivano radunati gli ebrei in attesa di deportazione». Come segno di doveroso omaggio alle vittime dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti, «oggi le biandiere nazionali ed europee saranno esposte a mezz’asta si tutti gli edifici pubblici».

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Terni prefettura onoreficenza giorno della memoria (10)Le riflessioni E sono stati proprio i ragazzi, studenti di tre licei cittadini, tra i protagonisti della cerimonia, nel corso della quale hanno presentato alcuni lavori sulla ‘Shoah’. A cominciare dalle riflessioni sul libro ‘La banalità del male’ della filosofa Hannah Arendt, corrispondente del ‘The New Yorker’ a Gerusalemme nel 1961 in occasione del processo a Adolf Eichmann, il principale pianificatore della deportazione degli ebrei nei campi di sterminio. Un libro pubblicato nel 1963 e che divenne subito famoso. Gli altri approfondimenti hanno riguardato il processo di Norimberga, i ghetti e le testimonianze raccolte; illustrato anche il concerto del 26 gennaio a palazzo Primavera.

Le onorificenze La celebrazione del ‘Giorno della memoria’ si è, quindi, conclusa con la consegna delle onorificenze dell’Ordine ‘Al merito della Repubblica italiana’ agli insigniti della provincia, «cittadini – ha detto il Angela Pagliuca – il cui esempio di sacrificio, di dedizione ed operosità deve essere motivo di riflessione e di stimolo a non farsi prendere dalla sfiducia e dalla rassegnazione, soprattutto per quanti, individui, famiglie, imprese, sono tuttora in grande difficoltà». La medaglia d’onore conferita dal presidente della Repubblica è stata consegnata ai familiari di Giulio Oddi (23/2/1920) internato a Krems; Pasquale Baratta (2/3/1917 – deceduto) internato a Berlino; Ferdinando Giombolini (1/1/1915 – deceduto) internato a Schleswig X A e ad Armando Masci (4/8/1920 – deceduto) internato a Mannheim. Per quanto riguarda, invece, le onorificenze dell’ordine ‘Al merito della Repubblica italiana’, sono stati insigniti gli ufficiali Aristide Galliccia (deceduto) di Terni e Stefano Lupi, sempre di Terni. Inoltre, i cavalieri Michele Basilio di Amelia, Gianni Fabrizi e Mirco Marcucci di Terni, Quinto Moini di Montecchio e Antonia Pitari di Montecastrilli.

Terni prefettura onoreficenza giorno della memoria (3)Autorità politiche e militari Accanto al prefetto era presente il vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia, padre Giuseppe Piemontese; il sindaco di Terni, nonché presidente della Provincia, Leopoldo Di Girolamo; l’assessore alla cultura del Comune Narni, Gianni Giombolini; il sindaco di Amelia, Riccardo Maraga; il sindaco di Montecastrilli, Fabio Angelucci e il sindaco di Montecchio, Federico Gori. Per quanto riguarda, invece, le autorità militari era presente il questore Carmine Belfiore, il Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri Giovanni Capasso, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza Vincenzo Volpe, il Comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato Gaetano Palescandolo, il rappresentante provinciale Ancri Umbria (Associazione nazionale cavalieri al merito della Repubblica italiana) Vincenzo Ferrara.

DSC_9051Le scuole medie Anche gli studenti della scuola media ‘Leonardo Da Vinci e Orazio Nucula’ hanno ricordato la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia la morte. Dopo i saluti istituzionali e vari interventi, come quello del professor Alberto Piccioni, presidente dell’Anppia (Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti), ai ragazzi è stato mostrato un breve filmato. Iil sottosegretario Miur, Davide Faraone, ha fatto pervenire agli studenti alcune sue riflessioni sul tema: «Alle ragazze e ai ragazzi consiglio di appropriarsi di queste immagini, fatele vostre. Perché appartengono a tutti noi. Sono patrimonio da custodire e tramandare, patrimonio che ci insegna che mai più l’umanità deve macchiarsi di tali crimini, che mai più l’umanità debba piegarsi a tale barbarie».

DSC_9078I messaggi Anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha inteso inviare per l’occasione un indirizzo di saluto all’iniziativa di alto valore civile ed educativo. «La memoria è il valore più alto di una nazione ed è fondamentale per comprendere il presente e migliorare il futuro. Ciascun Paese ha il dovere di coltivare le proprie memorie e di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo». Così come la presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha fatto giungere il proprio messaggio: «Memoria come monito e come spinta ideale per cambiare il mondo. L’interrogativo di Primo Levi, ‘E’ accaduto, può accadere di nuovo?’, deve essere costantemente impresso nella nostra coscienza». Significativo l’intervento del vescovo Giuseppe Piemontese che attraverso il ricordo di un Frate Francescano, Massimiliano Maria Kolbe (oggi dichiarato Santo), che ad Auschwitz immolò la sua vita, chiedendo di prendere il posto di un altro prigioniero condannato a morte, scegliendo così di morire per lui.

La presidente della Regione Catiuscia Marini ha, invece, partecipato ad Assisi, presso il museo della Memoria, alla consegna delle ‘Medaglie d’oro alla memoria’, conferite dal Capo dello Stato a due umbri deportati nei campi di concentramento nazisti in Germania, Enrico Fiorucci e Marsilio Traversini, entrambi deceduti. «Ho voluto essere ad Assisi per celebrare il ‘Giorno della memoria’, per testimoniare la mia vicinanza a uno dei luoghi simbolo dell’impegno di tanti, religiosi e laici, per aiutare i cittadini ebrei a sfuggire alla barbarie della follia ideologica nazista di deportazione e sterminio del popolo ebreo, con la complicità delle leggi antirazziali fasciste».

L’Umbria «Anche dall’Umbria, soprattutto all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre, centinaia di ebrei furono deportati nei campi di sterminio di Germania e Polonia. Fu proprio nella città di Assisi che operarono, molto spesso in silenzio ed in segreto, semplici cittadini, frati e suore dei diversi ordini religiosi, personalità come il vescovo della città Nicolini, don Aldo Brunacci, il tipografo Luigi Brizi e suo figlio Trento, noti per aver stampato centinaia di documenti falsi per gli ebrei perseguitati, per nascondere i cittadini ebrei umbri, italiani ma anche di altre nazioni, e salvarli dalla deportazione verso la morte sicura. Furono cittadini che non esitarono, a rischio della loro stessa vita, a stare dalla parte giusta della storia, quella appunto degli ebrei perseguitati. Vorrei, dunque, ancora una volta esprimere oggi tutta la mia vicinanza alle tante comunità ebraiche italiane ed anche a quella umbra».

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