Giunta Terni, salgono stipendi. Consiglieri, sale tetto massimo mensile percepibile

La dirigente De Vincenzi firma i documenti per la rideterminazione in seguito alle legge 234 di fine 2021 dello Stato: ecco cosa cambia

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di S.F.

L’aumento graduale

Conguagli per il primo bimestre 2022 ed impegno di spesa per marzo. Per oltre – si parla di cifra lorda – 70 mila euro: salgono gli stipendi della giunta comunale a Terni in seguito alla legge 234 dello scorso 30 dicembre 2021 riguardante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2022 e il bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024. A mettere nero su bianco il richiamo delle normative e le varie modifiche ci ha pensato la dirigente agli affari istituzionali di palazzo Spada, Emanuela De Vincenzi, supportata dal Rup Renato Cataldo Bernocco. L’incremento dei compensi, va detto, non va a gravare sulle casse comunali ma è interamente a carico dello Stato, trattandosi di fondi vincolati. Va sottolineato tuttavia che altrove, ad esempio in quel di Livorno, sindaco e giunta hanno rinunciato agli aumenti.

LA LEGGE 234 DEL 30 DICEMBRE 2021: SALGONO GLI STIPENDI

Le vecchie indennità

L’aumento graduale

La questione è tecnica e, sintetizzando, si può partire da un dato: si passa da un’indennità lorda mensile per l’esecutivo Latini di 30.883 euro a quota 44.246 euro. L’atto dirigenziale in sostanza fa il quadro della situazione ricordando che, a causa della modifica voluta con una legge dello Stato, c’è bisogno di integrare gi impegni di spesa per gennaio/febbraio: in tal senso c’è un conguaglio di 26.725 euro (13.362 per mese), mentre per quel che concerne marzo la spesa complessiva lorda è appunto di quasi 44.500 euro. Da ricordare che l’aumento sarà graduale da qui fino al 2024.

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Le nuove indennità

Il nuovo quadro

La ‘nuova’ indennità è stata parametrata al trattamento economico complessivo – il passaggio viene ricordato nell’atto – dei presidenti delle Regioni in misura percentuale variabile per classe demografica: da qui si sviluppa l’adeguamento per tutti. Per il sindaco Leonardo Latini l’indennità mensile lorda sale a 7.831 euro; per il vicesindaco Benedetta Salvati 5.873; per gli assessori Maurizio Cecconelli, Cristiano Ceccotti, Stefano Fatale, Elena Proietti e Giovanna Scarcia 4.698 e, a chiudere il cerchio, Federico Cini, Cinzia Fabrizi e Orlando Masselli a quota 2.349 euro. Perché loro più bassi? Semplice, sono lavoratori dipendenti dell’ente non in aspettativa. Comunque sia difficilmente avranno problemi economici viste le cifre in ballo.

E il presidente del consiglio comunale?

Ovviamente la novità riguarda anche il presidente del consiglio comunale, Francesco Maria Ferranti. Il suo incremento è contenuto in un atto specifico, sempre a firma della De Vincenzi: in questo caso la rideterminazione dell’indennità lorda passa da 3.279 euro a quota 4.698 con maggiorazione mensile di oltre 1.400 euro. Poi nel 2023 si passerà a 5.503 euro e, infine, nel 2024 a 6.624.

Il nuovo tetto massimo per i consiglieri

Consiglieri, sale tetto massimo

Di pari passo c’è la novità anche per i consiglieri comunali che, come regolato dal Tuel, possono percepire al massimo 1/4 di quello che prende il primo cittadino. Di conseguenza, a cascata, c’è il via libera alla rideterminazione: si passa dagli attuali (si parla di limite massimo percepibile, non c’è un fisso) 1.366 lordi a 2.760 previsti a partire dal 1° gennaio del 2024. L’incremento anche in questo caso sarà graduale: da quest’anno si inizia passando a quota 1.957 euro, quasi 600 in più rispetto a ciò che avveniva fino al 31 dicembre 2021. Un passaggio che riguarda l’intero territorio nazionale.

«La giunta Latini guarda lontano per gli aumenti»

Sul tema interviene il capogruppo del Pd, Francesco Filipponi: «Complessivamente la giunta costerà oltre mezzo milioni di euro l’anno. Una cifra imbarazzante, che supera quella già record delle precedenti indennità. Non ci dicano gli amministratori iper remunerati che gli aumenti erano dovuti, ricordiamo che altri sindaci e amministratori ,come quelli di Livorno, hanno rinunciato a intascare ulteriore danaro pubblico. Per non parlare del presidente del consiglio comunale che – nonostante il lungo periodo di attività da remoto-  ha visto un aumento di oltre mille euro arrivando a quasi 5 mila. Sottolineamo, infine, che la giunta Latini almeno su una cosa guarda lontano: negli atti amministrativi adottati sono già stati automatizzati gli aumenti per il 2023», la critica dell’esponente Dem. Per Alessandro Gentiletti (Senso Civico) «il problema secondo me non è tanto quanto prendono il sindaco e gli assessori che, come hanno fatto in altre città, avrebbero comunque potuto non aumentarsi lo stipendio, anche se grava sui bilanci statali e non quelli comunali. Il problema è quello che fanno come amministratori, se quando amministrano sono coraggiosi o no. Se si espongono, se prendono decisioni anche rischiose per sé stessi ma utili per la comunità, se la mettono prima e davanti a sé stessi. Allora può anche essere accettato l’aumento di stipendio, perché non sono soldi sprecati. Io su questo fronte, come punto di alternativa anche al populismo, mi sono sempre concentrato in questi quattro anni e continuo a concentrarmi, rilevando come purtroppo manchi ancora oggi, da parte di chi amministra, quel coraggio – conclude – e capacità di decidere di cui la città ha davvero bisogno».

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