Goretti: «Senza Grifo mi mancava il respiro»

Intervista video al direttore tecnico del Perugia: «Non ce la facevo a lasciare questa città, ora ripartiamo dagli errori che abbiamo commesso, l’allenatore sarà fondamentale»

Condividi questo articolo su

Articolo in aggiornamento

«Mi sono immaginato lontano dal Perugia e mi è mancato il respiro»: comincia così la confessione di Roberto Goretti, in un’intervista rilasciata direttamente sui canali ufficiali della società.

L’ANNUNCIO DELL’ACCORDO DOPO LE VOCI SULL’ADDIO – LEGGI L’ARTICOLO

Il ‘Goro’ spiega con queste parole i motivi che lo hanno indotto ad accettare la proposta di prolungamento del contratto e rimanere a Perugia nonostante – pare – ci fossero almeno un paio di società di B che lo corteggiavano. Singolare la scelta di comunicare in questo modo la sua versione dei fatti e non attraverso la tradizionale conferenza stampa: forse un modo per evitare domande indiscrete sul passato (sia quello ormai remoto di una stagione tribolata sia quello recente che ha visto il suo prescelto Nesta naufragare in laguna) ma anche sul futuro, a cominciare ovviamente dalla scelta dell’allenatore che, come lui stesso ammette, è il punto di riferimento della società.

«Scelta di cuore» «Ho pensato a quanta passione, a quanto lavoro, a quanti sentimenti ed emozioni ho provato in questi sei anni ed è stato più forte di me il richiamo della mia squadra, di quello che abbiamo passato e potremmo vivere. È stato decisivo il presidente, con cui ho in comune il modo di affrontare le questioni: quando ci vediamo ci diciamo le cose in faccia, con la massima sincerità e con la consapevolezza reciproca che entrambi parliamo e agiamo solo per il bene del Perugia».

Stagione maledetta «Sabatini l’altro giorno (si sono visti sicuramente all’incontro con Ardiles in Sala Notari; ndr) mi diceva che nel nostro ruolo il calcio è dolore e sofferenza, pur essendo una grande passione. Quindi ci sono momenti in cui il dirigente prova sofferenza perché non riesce a vedere i frutti del suo lavoro e ti senti tante responsabilità e ti fai tante domande. Io credo che noi dobbiamo essere bravi a capire gli errori che tutti noi abbiamo fatto in questa stagione, trarne i giusti insegnamenti e metterli in pratica».

Ora l’allenatore Dopo aver ringraziato il presidente per il rinnovo, Goretti ammette che il primo passo da fare è quello dell’allenatore, «l’elemento fondamentale per una società, determinante, la punta dell’iceberg soprattutto dal punto di vista mediatico, un punto di riferimento». Lascia intendere che è ovviamente una scelta da non sbagliare. Poi il ricordo dell’ottimo lavoro fatto in questi anni, «viste le risorse che abbiamo messo in campo» (e qui va una puntualizzazione relativa al budget a disposizione per la scelta di tecnico e calciatori), e il riferimento alla rosa di quest’anno, che era di grande livello tecnico ma forse carente in altri aspetti, «che dovrò essere più bravo a valutare».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli