Covid, Gubbio: scattano le ‘quarantene’

Ordinanza del sindaco dopo i fatti di venerdì: isolamento domiciliare e sorveglianza. L’indignazione e la solidarietà per i lavoratori

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Da un’ordinanza – revocata, quella del sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti – ad un’altra, firmata lunedì mattina dal collega di Gubbio Filippo Mario Stirati: scatta la quarantena per i protagonisti degli assembramenti nel giorno della Festa dei Ceri, annullata a causa dell’emergenza epidemiologica.

CAOS GUBBIO, SCATTANO I TEST A TAPPETO

Filippo Mario Stirati

Il provvedimento

Nell’atto si legge che, a scopo precauzionale, viene ordinata «la sorveglianza sanitaria e l’isolamento domiciliare, cd. ‘quarantena’, per il periodo ritenuto necessario dalla Ausl Umbria n. 1, nei confronti delle persone che non hanno rispettato le misure di contenimento del diffondersi del virus covid-19 di cui al Dpcm 26 aprile 2020; alla Ausl, dipartimento di igiene e prevenzione di Gubbio, di attivare la sorveglianza sanitaria e l’isolamento domiciliare, cd ‘quarantena’, e/o tutte le misure ritenute necessarie dal dipartimento medesimo, nei confronti delle persone i cui nominativi verranno tempestivamente comunicati alla luce della progressiva acquisizione delle segnalazioni da parte della polizia Municipale e delle altre forze dell’ordine a seguito dei controlli effettuati sull’intero territorio comunale». Tutto perché è stata «valutata l’indifferibilità e la necessità di procedere con incisive azioni volte, possibilmente, ad eliminare ogni evenienza e possibilità di ulteriore propagazione del contagio da, anche alla luce, dopo oltre 15 giorni, di un nuovo caso di positività al covid-19 di un cittadino eugubino».

PRESCIUTTI TENDE LA MANO A STIRATI

Il sindaco spiega

Stirati ha voluto dare delucidazioni in merito con una conferenza stampa lunedì mattina: «Ho emanato un’ordinanza che conferma in modo deciso le intenzioni che ho manifestato sin dal primo momento: un’azione molto dura, convinta e precisa, applicazione ferrea di tutta la normativa. Oltre agli aspetti penali che dovessero essere rilevati. C’è chi si è reso protagonista di azioni scellerate e pericolose per la pubblica salute. Non escludiamo nulla.  Ho invocato il principio generale di precauzione e sono già state consegnate alcune decine di nominativi da parte della polizia Municipale; abbiamo invitato altresì le forze dell’ordine a trasmettere le generalità delle persone, quest’operazione deve essere rapida. La stragrande maggioranza degli eugubini si è comportata bene». Specificato che i cittadini ‘buoni’ – vale a dire coloro che hanno rispettato la regole, ma che magari sono stati coinvolti nel caso – sono stati invitati a sottoporsi volontariamente ai test sierologici messi a disposizione dalla Regione.

La solidarietà ai lavoratori e il weekend

Un passaggio acceso arriva su un altro aspetto: «A scopo precauzionale alcuni lavoratori sono stati ‘reclusi’ a casa dalle loro aziende, quest’ultime non vogliono correre rischi. A loro va tutta la mia solidarietà, parliamo di cose serie: il diritto al lavoro e le condizioni econonomiche sono la cosa più importante dopo la salute. Sono fortemente indignato per le conseguenze negative che stanno pagando loro per l’imbecillità delle persone: farò di tutt per rimuovere il problema insieme all’unità sanitaria». Breve accenno – non lo cita per nome, ma è evidente il riferimento – a Massimiliano Presciutti: «Se ci fosse più responsabilità istituzionale da parte di tutti sarebbe meglio. Con la Tesei ci siamo detti di operare al meglio per risollevare l’Umbria, al netto dei colori politici. Lavoriamo tutti nella stessa direzione. C’è stata qualche ordinanza improvvida da qualche mio collega, subito ritirata sulla base delle indicazioni del prefetto. Cerchiamo di essere tutti responsabili, il momento è difficile. Aggiungo che i prossimi giorni ci saranno disposizioni per il fine settimana molto precise, non sarà consentito alcun che di anomalo. Ridicolo parlare di ‘zona rossa’, eravamo covid-free dal 25 aprile, ma è chiaro che non vogliamo diventarlo. Si dovrebbero scusare con tutti noi per i loro comportamenti». Infine un’ultima spiegazione: «Il sindaco fa l’ordinanza e poi devono scattare una serie di meccanismi che appartengono alla parte sanitaria. In alcune vie della città ci sono stati assembramenti ed i potenziali contagi potrebber aver riguardato persone che non hanno violato le disposizioni. Opportuno che anche queste si sottopongano spontaneamente alla verifica sierologica, è una mera verifica sanitaria».

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