Guerriglia? No. È solo calcio ‘minore’

Umbria, insulti, aggressioni, botte, offese (anche a sfondo razzista): sembra un bollettino da guerriglia urbana, in realtà è solo il resoconto settimanale che arriva dai giudici sportivi

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Insulti, aggressioni, botte, offese (anche a sfondo razzista): sembra un bollettino da guerriglia urbana, in realtà è solo il resoconto settimanale che arriva dai giudici sportivi del calcio dilettantistico, con episodi ormai all’ordine del giorno, in campo e sugli spalti. Ormai ad ogni comunicato del giudice sportivo ci sono episodi clamorosi che conquistano le prime pagine dei giornali gettando fango sul mondo del calcio. E accade anche in Umbria, purtroppo.

Papà prende a pugni giovane calciatore

Ultimo episodio nel fine settimana appena concluso. Sabato pomeriggio. Categoria Junores. Si gioca la partita Passignano–Ellera. Uno dei giovani calciatori – stando a quanto riporta ‘La Nazione’ – sarebbe stato colpito al volto dal genitore di un avversario. La foto è stata caricata sui social per denunciare il grave episodio. Si attende il referto dell’arbitro e l’imminente pubblicazione del comunicato del giudice sportivo, che però darà àconto solo di ciò che il direttore di gara ha visto. E non sarà tutto.

Lancio di oggetti in campo

Nel turno precedente, in Eccellenza, durante il derby Tiferno-Narnese, la società ternana è stata multata di 500 euro per lancio di oggetti in campo (bottiglie d’acqua, monetine, ma anche sputi). Protagonisti anche alcuni dirigenti, uno dei quali è stato inibito fino al 10 gennaio del 2020, per aver rivolto ingiurie nei confronti di un calciatore della squadra avversaria.

Offese e minacce all’arbitro

Nel campionato di Promozione squalificato l’allenatore del Montecastello di Vibio «per reiterato comportamento protestatario nei confronti dell’arbitro» e multa da 250 euro per il Mugnano calcio «per comportamento offensivo e minaccioso del pubblico nei confronti della terna arbitrale per l’intera durata della gara». C’è anche un rapporto dei carabinieri, intervenuti sul posto. «Comportamento offensivo e minaccioso del pubblico nei confronti della terna arbitrale» sono costati 200 euro al Tiberis.

Ingiurie

In Prima categoria, ammenda di 300 euro per la Virtus San Giustino perché al termine della gara persona, presente indebitamente nel recinto spogliatoi, chiedeva insistentemente al direttore di gara motivazioni su alcune decisioni arbitrali e, non ricevendo risposta, lo seguiva fino all’auto e rivolgeva nei suoi confronti numerose ingiurie. Multa di 200 euro per il Valfabbrica per comportamento offensivo e minaccioso del pubblico nei confronti dei tesserati della squadra avversaria durante ed al termine della gara.

Assistenti contro l’arbitro

Inibizione fino al 15 marzo del 2021 per un dirigente de La Castellana 1969 «perché, al 41 del secondo tempo, in campo in qualità di assistente di parte, protestava platealmente ed insultava l’arbitro. Ricevuto il provvedimento di espulsione, lanciava con violenza e con la chiara volontà di fare del male, la bandierina verso il direttore di gara (in particolare verso il suo viso). L’arbitro riusciva istintivamente a ripararsi con le mani, tanto che la bandierina colpiva la sua mano sinistra provocandogli forte dolore. Subito dopo, il citato dirigente si avvicinava minacciosamente all’arbitro (fino a pochi centimetri dal predetto) con il pugno chiuso, creando una situazione di forte disagio per il direttore di gara il quale dichiarava chiusa la partita». Sanzionato anche un dirigente del Superga 48, che in quel momento faceva da assistente all’arbitro ma nel contempo protestava nei suoi confronti.

Cinque giornate per minacce e bestemmie

Squalifica per cinque giornate per un calciatore del Fabro «perché, dalla panchina, profferiva frasi irriguardose nei confronti del direttore di gara. Alla notifica del provvedimento di espulsione, si poneva viso a viso con l’arbitro, ripetendo le stesse frasi. Mentre usciva dal terreno di giuoco, pronunciava numerose frasi blasfeme». Squalifica per quattro gare a giocatore del Collepepe “perché, dopo una rete segnata dalla squadra avversaria, colpiva con ripetuti pugni un giocatore della squadra avversaria».

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