«Ternana, sei forte. Ma serve più cattiveria»

Parla Iannarilli: «Avvio deludente? Non è tutto da buttare, dobbiamo ancora calarci un po’ nella categoria». Le sentenze del Consiglio di Stato e l’istanza di improcedibilità Fere

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«Potevamo avere qualche punto in più nelle prime due gare, sì, ma non è tutto da buttare. La squadra è forte, tuttavia dobbiamo calarci ancora un po’ nella categoria ed essere più cattivi, magari». Parola di Antony Iannarilli, portiere titolare della Ternana che domenica pomeriggio a Verona andrà a caccia del primo successo in campionato: «Non guardo indietro, dobbiamo pensare alla Virtus, andar lì, fare la prestazione e vincere», il commento del 27enne laziale sul momento delle ‘Fere’ e l’obiettivo a stretto giro. Intanto nel pomeriggio di venerdì sono arrivate le sentenze del Consiglio di Stato sui ricorsi delle squadre in lotta per il ripescaggio: presa d’atto della rinuncia dei legali rossoverdi e respinto quello della Pro Vercelli. L’appuntamento decisivo resta al Tar del Lazio il 23 ottobre.

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Il doppio pareggio iniziale: «Non è tutto da buttare»

Antony Iannarilli

Vis Pesaro e Renate, due punti su sei a disposizione. Non ciò che ci si attendeva al di là del caos estivo: «Deludente avvio? Se guardo – le parole di Iannarilli – le partite potevamo avere qualche punto in più, ma non è tutto da buttare. Ci sono state anche cose positive dal quale possiamo ripartire e stiamo lavorando per fare tre punti a Verona: nessuno ci regala niente, è un campionato duro e di certo ci aspetteranno». La Ternana 2018-2019 in quanto ad esperienza è al top in serie C e il portiere classe ’90 indica in particolar modo due nomi: «Non è che cerchiamo leader, chi più e chi meno ha fatto molto negli anni. Certo. Vives è il calciatore che ha fatto più serie A di tutti: normale che lui e Marino Defendi sono i punti di riferimenti, ma tutti stanno dando il loro contributo».

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La serie C e la partenza: «Serve più cattiveria»

Iannarilli conosce bene la serie C. Da anni – e bene – ne è protagonista: «Dobbiamo calarci – ammette – ancora un po’ nella categoria ed essere più cattivi. Seppur secondo me contro il Renate non abbiamo fatto così male, se sbloccavamo il match si sarebbe messa in discesa; serve essere più tranquilli perché non giocare per molto tempo fa, ve lo assicuro. Non guardo indietro, dobbiamo pensare alla Virtus, andar lì, fare prestazione e vincere. I campionati non si vincono nelle prime due gare, a Viterbo lo scorso anno facemmo nove punti all’inizio e abbiamo concluso al 5° posto. Necessario essere più tranquilli, niente frenesia».

La piazza, il ritmo gara, la Viterbese e il paragone con Salerno: «Il danno lo hanno fatto»

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Sulla solidità tecnica della squadra Iannarilli non ha dubbi. Ma non solo: «La squadra è forte, il contorno anche. Il tifo di Terni non lo scopro io e la società è importante. C’è tutto per far bene ma il calcio non è matematica: serve il lavoro costante e unire tutte le componenti per provare a vincere il campionato. Non dobbiamo guardare a giugno. Purtroppo il ritmo gara non possiamo dire che c’è appieno, le amichevoli non sono come le gare da tre punti. Il danno ce lo hanno fatto e scendere in campo ogni tre giorni fino a novembre è il risultato». Piccolo passaggio sulla Viterbese che, salvo sorprese, i rossoverdi affronteranno il 31 ottobre in coppa Italia: «Da ciò che leggo stanno aspettando la risoluzione del caso Virtus Entella, non giocano da molto come noi. Forse ancora peggio. La dice lunga sul calcio italiano. Meglio non parlarne». Infine un commento su Luigi De Canio e la piazza: «Il mister è abituato a spogliatoi di serie A e gestisce molto bene secondo me, facciamo un lavoro a 360 gradi. Non lascia nulla al caso. La piazza? Mi ha colpito che la gente vive per la Ternana, ero già stato a Salerno e ho ritrovato questa cosa in Umbria. Uno stimolo per noi».

Il Consiglio di Stato, l’istanza di improcedibilità rossoverde e il no alla Pro Vercelli

Massimo Borgobello in visita

La V° sezione giurisdizionale – presidente Giuseppe Severini – ha pubblicato le sentenze in merito di rossoverdi e piemontesi. Come noto la Ternana giovedì non si è presentata: «Rilevato che l’istanza depositata dall’appellante in data 10 ottobre 2018, formalmente titolata ‘Istanza di dichiarazione di improcedibilità’, deve intendersi come rinuncia all’appello cautelare stante il contenuto palesemente dispositivo della domanda giudiziaria formulata, il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale dà atto della rinuncia all’istanza cautelare», si legge nell’atto odierno. Per quel che concerne la società di Massimo Secondo viene «rilevato che l’istanza cautelare non risulta allo stato e al momento accoglibile, non essendo da un lato riconducibile alle tassative ipotesi del citato art. 1, comma 4, d.-l. n. 115 del 2018 (riproposizione davanti al giudice amministrativo di una «controversia» non ancora decisa in giustizia sportiva ovvero impugnazione – nei termini – di una decisione del giudice sportivo), dall’altro non potendosi – a causa del ius superveniens rappresentato dallo stesso decreto-legge, con la sua devoluzione e riserva di giurisdizione al giudice amministrativo a decorrere all’entrata in vigore del decreto-legge stesso – rimettere ex novo gli atti alla cognizione del Collegio di garanzia dello sport, come invece richiesto dall’appellante». In sostanza il 23 ottobre si decide tutto. Stesso discorso per il Siena. « I giudici hanno valutato – la breve analisi dell’avvocato Cesare Di Cintio – che l’entrata in vigore del decreto Giorgetti escludesse la possibilità di tornare davanti al Collegio di Garanzia. Io – pur rispettando la decisione – non condivido poiché ritenevo fosse quella del CdG la strada più breve.

La LegaB ne approfitta e affonda il colpo

La rinuncia rossoverde al Consiglio di Stato e l’istanza di improcedibilità

Puntuale come sempre – visto l’esito – arriva la nota della Lega del presidente Mauro Balata: «Il Consiglio di Stato conferma le ordinanze del Tar e respinge l’appello cautelare della F.C. Pro Vercelli 1892 e del Robur Siena che chiedevano l’annullamento delle decisioni del Collegio di garanzia dell’11 settembre. Ciò perché secondo il Consiglio di Stato, lo stesso Collegio di garanzia, così come esso stesso aveva stabilito a maggioranza, non aveva competenze sulle controversie in questione. Correttamente pertanto il merito è stato esaminato dal Tribunale federale nazionale che lo scorso 1 ottobre ha riconfermato la legittimità dei provvedimenti di Figc e Lega B. È importante infine sottolineare come il Consiglio di Stato non abbia mancato di ricordare che ‘continuano a restare immanenti all’autonomia decisionale degli organi dell’ordinamento sportivo le valutazioni di opportunità circa la congrua definizione degli assetti organizzativi del campionato’».

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