Il Perugia mastica amaro a Pisa: rimonta subita e 2-1

I toscani si impongono 2-1 con due reti nel secondo tempo nonostante l’inferiorità numerica

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di G.R.

Cinque gol (tre validi), un rigore e due espulsioni. Accade di tutto all’Arena Garibaldi dove il Perugia mastica amaro. Dopo essersi portato in vantaggio a fine primo tempo, si fa incredibilmente rimontare nella ripresa giocando sottotono.

Il match

Il primo tempo fa discutere per le scelte arbitrali di Santoro. Il Pisa trova il vantaggio al nono con Morutan ma l’assistman Gliozzi era in posizione di offside. Annullata anche la rete del Perugia al ventesimo: a essere in fuorigioco è Di Carmine che calcia prima della ribattuta decisiva di Luperini. Passata la prima mezz’ora i padroni di casa restano in dieci per l’espulsione di Hermannsson considerata da molti eccessiva. Nel finale Kouan è abile a trovare il rigore per mano di Esteves su suo colpo di testa. Il Grifo si conferma Casasolizzato con l’esterno argentino che segna il quarto su quattro tirati e viene poi ammonito per eccesso di esultanza che accende gli animi in campo. La ripresa comincia malissimo per i biancorossi: al 51′ gli uomini di D’Angelo pareggiano con la difesa biancorossa piazzata, troppo tenue la marcatura di Sgarbi su Morutan che si gira bene in area e sta volta è tutto buono. Sette minuti e Marin mostra la sua qualità con pennellata al volo da fuori area che lascia Gori pietrificato. Struna e compagni sono come un pugile all’angolo e non riescono a reagire. Al 76′ viene anche espulso Paz per una gomitata al volto di Calabresi. Gli umbri cercano di costruire qualcosa nel finale ma ormai è troppo tardi e lo fanno con poca convinzione.

Il commento

Lasciate stare i numeri. Il Perugia quando è andata in vantaggio finora ha sempre fatto punti. Ecco, le statistiche lasciano il numero che trovano. L’atteggiamento invece è determinante. Castori manda in campo una squadra da due volti. Il primo è bello e sorridente, il secondo corrucciato e spaventato. Negli spogliatoi restano grinta e cattiveria tipiche delle ultime giornate. I gol fanno riemergere tutte le fragilità, tra cui la paura di chi non ha mai avuto una posizione di classifica stabile. Vanno bene le scelte opinabili del direttore di gara, vanno bene le assenze. Ma quella di stasera, senza se e senza ma, è una partita nata bene e finita storta. Niente allarmismi però: di cose buone ci sono viste e c’è tempo per tornare ad applaudire come dopo la vittoria del derby.

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