Infermieri Terni, botta e risposta fra una lista e l’OPI

Professione Infermieristica Oggi contesta singole azione e la politica dell’Ordine. Che replica ai rilievi mossi dalla lista sconfitta alle ultime elezioni

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della lista ‘Professione Infermieristica Oggi’ – Terni

Prendiamo spunto da un recente articolo pubblicato da umbriaOn per chiamare l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Terni a dare una risposta chiara sulla competenza centrale di chi debba eseguire il test rapido Covid-19 nelle farmacie, a tutela e nel rispetto del ruolo e delle competenze degli infermieri e a garanzia della sicurezza dei cittadini. Non ci sembra sufficiente né adeguata la risposta apparsa il 5 febbraio 2021 sempre sullo stesso quotidiano online che aggira semplicemente la questione di marginalità in cui è stata confinata la professione infermieristica, limitandosi a citare le norme.

Ci chiediamo: l’Ordine trova giusto che l’infermiere sia escluso da un’attività che fin dall’inizio della pandemia lo vede impegnato in prima linea nella lotta al Covid-19? Nel rispetto dei tanti colleghi ormai stanchi, provati e che resistono alla ‘terza’ ondata per dovere e passione, ci sentiamo di segnalare l’incomprensibile e l’intollerabile ‘silenzio assordante’ dell’OPI di Terni. Sentiamo di discostarci, non ritenendo più adeguate le sole iniziative celebrative come ad esempio l’ultimo video sulla campagna vaccinale che, seppur condivisibile nei contenuti, ci appare narrato tristemente e non aggiunge nulla di nuovo, non offre spunti propri della categoria, non indica il contributo che gli infermieri come professionisti hanno dato, stanno dando e daranno ancora per la tutela, la sicurezza e la salvaguardia del diritto alla salute e del sistema sanitario.

Abbiamo diritto ad un Ordine delle Professioni che sia incisivo, innovativo, partecipe al dibattito pubblico e ci chiediamo con quali idee questo OPI voglia e possa rappresentarci sulle sfide del presente e del futuro, in accordo anche con le parole dalla presidente Barbara Mangiacavalli nel primo congresso della Federazione nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche: «Gli infermieri non possono non essere rappresentati o ignorati […], dobbiamo consolidare il contributo della professione ai tavoli istituzionali e le alleanze e le sinergie con le associazioni dei cittadini dei malati». La presidente della FNOPI ritiene, infatti, prioritario confrontarsi con le politiche nazionali, locali, sviluppare sinergie con le rappresentanze sindacali ed ordini professionali, essere parte dei tavoli di confronto con le università, perché gli infermieri acquisiscano maggiore visibilità e le istituzioni e la società civile siano sempre più consapevoli dell’infungibilità di una figura che concorre attivamente ai bisogni di assistenza e cura della persona.

Per tanto esigiamo, a garanzia delle nostre competenze professionali e a tutela del prestigio professionale, una presa di posizione netta sulla vicenda. Vogliamo anche conoscere le idee di cui questa OPI si fa portatrice nel dibattito pubblico, così che le istituzioni possano assegnare nei bilanci risorse per la salute pubblica destinate agli infermieri, come avviene per i medici, i farmacisti ed i laboratori privati. Non possiamo più rimanere esclusi da ogni progetto o iniziativa di salute pubblica né consentire, rimanendo in silenzio, di esautorare e svilire le competenze professionali perché siamo parti integranti e fondamentali per l’erogazione in sicurezza delle cure e dell’assistenza alla persona.

di seguito la replica dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Terni

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Terni ha appreso con stupore dell’invio di una nota, i cui toni appaiono apertamente volti a svilire e denigrare le iniziative dell’ente, piuttosto che a sollevare temi di confronto costruttivi nell’interesse degli iscritti. Ciò è ancor più singolare dal momento che non è dato individuare con esattezza chi ne sia l’autore, e per quale motivo replichi in sostituzione dell’interlocutore iniziale, il sindacato Fials, né quali legami abbia con esso. La nota medesima, difatti, riporta quale firma solo la sigla ‘Professione Infermieristica Oggi’, ossia la denominazione della lista candidata alle recenti elezioni dell’OPI di Terni che non è stata scelta dagli elettori e che, come tale, non può considerarsi ente, né associazione e, pertanto, non è legittimata a parlare a nome di alcuno.

Nel merito di quanto interessa, l’OPI ha riportato nel precedente comunicato – e richiama nella presente sede – i provvedimenti normativi (Legge di Bilancio 2021 e delibera regionale) che hanno regolamentato le modalità di esecuzione dei test antigenici rapidi nelle farmacie, peraltro in conformità di quanto già previsto dal D.Lgs. 153/2009 (‘Individuazione dei nuovi servizi erogati dalle farmacie nell’ambito del SSN […]’). La normativa contestata, pur richiamando i precedenti indirizzi in relazione ai test antigenici rapidi, trae principale ispirazione dalla odierna ricerca di una rapida ed efficace tutela della salute pubblica in periodo di pandemia, tramite adozione di nuovi modelli organizzativi che permettano di evitare quanto più possibile il ricorso ad un sistema sanitario nazionale più che congestionato, con l’ausilio delle farmacie e degli stessi cittadini, prevedendone la partecipazione attiva. D’altronde la questione sollevata – proprio per lo scarso rilievo dell’attività contestata – non risulta aver avuto alcuna risonanza a livello nazionale, mentre è evidente che il campo fondamentale di interesse per la nostra categoria è attualmente, come autorevolmente evidenziato dalla presidente della FNOPI Barbara Mangiacavalli, assumere un ruolo di rilievo, in sinergia con le altre figure professionali, nella campagna vaccinale.

Il tono polemico utilizzato rende comunque necessario ribadire che l’Ordine Professionale è un ente sussidiario dello Stato, non ha compiti di concertazione ed indirizzo politico e non può svolgere azioni sindacali, ma deve esclusivamente tutelare la categoria, promuovendone il ruolo sociale ed etico, anche appoggiando le soluzioni che oggettivamente comportino efficace salvaguardia della sicurezza e della salute dei cittadini, specialmente in periodo di emergenza e pandemia, come quello attuale. Strumentali e frutto di mere impressioni personali, e non certo di istanze di categoria, appaiono le critiche volte a sminuire l’operato dell’attuale direttivo, che, sebbene insediatosi ufficialmente solo alla fine del mese di ottobre 2020, si è già prodigato nell’attività divulgativa e di rappresentanza degli iscritti, promuovendo diverse iniziative, come ad esempio lo sportello forense, lo sportello Infopoint@ e l’attività di formazione e di promozione dei contributi degli infermieri.

In particolare, con rammarico e sconforto, si devono contestare le critiche inerenti il video autoprodotto – peraltro a costo zero per gli iscritti – dall’ente; appare superfluo, in proposito, soffermarsi sui motivi per cui venga ‘narrato tristemente’ e ‘non aggiunga nulla di nuovo’, poiché lo stesso è rivolto non ai tecnici di settore, ma a cittadini di tutte le estrazioni culturali, ai quali il messaggio deve essere veicolato con chiarezza ed immediatezza e tenendo conto del clima di afflizione generale che segue il lutto portato dal nostro Paese e che la comunicazione deve rispettare e rispecchiare. Certi di avere più che esaustivamente dedotto riguardo agli argomenti sollevati e nell’auspicio che il confronto possa da oggi svolgersi tra soggetti individuati e nelle opportune sedi istituzionali, l’OPI ribadisce la propria apertura a suggerimenti e stimoli che rendano più efficace ed incisivo il suo operato e proprio ‘nel rispetto dei tanti colleghi ormai stanchi, provati e che resistono alla terza ondata per dovere e passione’ ritiene che un vociare scomposto – questo veramente assordante – sia dannoso per l’immagine dell’Ordine, per l’efficacia del suo operare e sminuisca la credibilità tra gli iscritti.infermier

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