‘Italia di mezzo’, la Cgil rilancia sul Lazio

«Troppi sono i collegamenti con le province di Rieti e Viterbo, sbagliato sarebbe parlare dell’Italia di Mezzo e non coinvolgerli»

Condividi questo articolo su

della Cgil di Terni

Il mese di settembre, come tutti gli anni, si caratterizza per le iniziative che vengono promosse su temi di rilevante importanza per le comunità locali. Tavole rotonde, incontri organizzati con l’obiettivo di elaborare progetti utili e funzionali agli interessi generali dei territori e delle loro comunità.

Le OO.SS. in questo contesto propositivo e con l’evidente obiettivo di dare sostanza a progetti che intervengano per mettere fine allo stato di crisi dell’Umbria, il 15 settembre alla sala dei Notari a Perugia, hanno organizzato un incontro per discutere dell’Italia di Mezzo. Progetto ambizioso che nasce dalla esigenza di abbattere confini regionali per mettere a regime i servizi migliori e costruire opportunità rivolte ai territori alla loro economia e alle tante comuni tradizioni tutte legate alla risorsa culturale, sociale, ambientale.

In questo contesto alcune realtà territoriali come la provincia ternana, area a forte valenza industriale, non potrà mai prescindere dai legami e dagli interessi che le merci e i prodotti industriali in primo luogo orientano. Parlare dell’area ternana e non coinvolgere i naturali porti con cui è strettamente collegata, vedi Civitavecchia, sarebbe un errore imperdonabile.

La storia industriale ternana nel secolo vissuto ha posto sempre con forza il legame con i mari come essenziale per la propria sopravvivenza. Il Mediterraneo, l’Adriatico, i loro porti Civitavecchia e Ancona, la linea ferroviaria di collegamenti insieme a quella stradale sono essenziali per l’economia ternana e non possono essere escluse in un progetto di riorganizzazione istituzionale.

Troppi sono i collegamenti con le province di Rieti e Viterbo nel campo dei servizi, del commercio e della rete formativa e ambientale, sbagliato sarebbe parlare dell’Italia di Mezzo e non coinvolgerli attivamente in un processo che ha l’ambizione di definire nuovi assetti e nuovi sviluppi.Con questo spirito chiediamo alle istituzioni umbre di verificare e costruire tutti i possibili percorsi e le alleanze necessarie.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli