La Lega a Terni sì dà ‘dieci e lode’

Bilancio entusiastico da parte del Carroccio che ‘punta’ le prossime tornate elettorali. Più cauti sindaco e assessori: «Senza soldi non si fa nulla. Ma troveremo soluzioni»

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‘Come siamo bravi, come siam belli’. È un po’ questo il claim di una pimpante Lega che a Terni, in attesa di contare qualcosa in più in un contesto regionale fin qui non sempre generoso verso la ‘Conca verde’, ha tracciato il bilancio dell’attività politica e in parte amministrativa – in attesa che il sindaco con il nuovo anno faccia il punto – condotta in città. «Un anno fa qui – ha detto il consigliere regional-comunale Emanuele Fiorini – eravamo in due. Oggi siamo in tanti. E tutto questo rappresenta ciò che è stato fatto di straordinario».

«Basta Pd, basta Cgil»

A condurre le danze, il segretario locale Federico Cini che ha parlato del 2018 come «l’anno più complesso della nostra storia. Fra due mesi ci saranno le elezioni provinciali, per la prima volta potremmo avere una maggioranza leghista. Poi tanti comuni del ternano al voto amministrativo in primavera (abbinato alle europee, ndR) e siamo sicuri che la Lega sarà protagonista». All’orizzonte – 2020 – ci sono anche le elezioni regionali da cui il ‘Carroccio’ si attende – senza mezzi termini – il ‘colpo grosso’. «Dobbiamo debellare definitivamente il Pd da ogni postazione di comando – ha affermato Fiorini -. Basta tessere di partito, basta tessere della Cgil e sindacati vari: tutti devono poter accedere ad un posto di lavoro ma per meritocrazia».

Il pre-commissariamento

Ospite della mattinata, il senatore Luca Briziarelli: «Come partito, siamo a disposizione di una città che ha finalmente un’amministrazione. Più che i tre mesi di commissariamento, la città paga i due anni precedenti in cui, di fatto, era già commissariata».

«Nasce una nuova Terni»

Tornando a Fiorini, che ha mandato un messaggio di saluto al militante Piero Cancelli «che sta conducendo con coraggio la sua personale battaglia» (legata a problemi di salute, ndR), il capogruppo della Lega in regione e consigliere comunale a Terni ha parlato di una città «devastata al pari della regione da anni di malgoverno. Sta nascendo una nuova Terni che tornerà ad essere centrale nelle politiche dell’Umbria. Nessuno ha la bacchetta magica ma i primi risultati già si vedono. Anche i nostri consiglieri comunali (quasi tutti presenti giovedì mattina, ndR) stanno compiendo un ottimo lavoro ed è anche grazie a loro che la Lega è forte qui, come in nessun’altra parte della regione».

Le pagelle

Il capogruppo del partito in Comune, Cristiano Ceccotti, oltre a dare le ‘pagelle’ ai colleghi leghisti in assemblea – tutti «da dieci e lode» – ha ribadito gli indirizzi politici: «Il nostro impegno amministrativo sarà sempre leale e trasparente, nel segno del linguaggio della verità. Lavoriamo per uscire al più presto dal dissesto ma anche per dare una maggiore sicurezza, anche percepita, alla città, restituendole quei simboli da troppo tempo sottratti dalla politica».

L’amministrazione comunale

Più defilati – ma oggi a tenere banco era soprattutto il partito – il sindaco Leonardo Latini e l’assessore Valeria Alessandrini. Meno l’esuberante Enrico Melasecche, dal tratto instancabile e pronto a ragionare di lavoro anche quando l’iniziativa è soprattutto politica. Per il primo «la Lega rappresenta un unicum, un partito radicato sul territorio, strutturato come quelli tradizionali ma post ideologico. Un partito che affronta i problemi nell’interesse della comunità di riferimento. Per questo a Terni abbiamo raggiunto il 30% dei consensi. Siamo il primo partito fra gli operai, il primo nelle periferie, il primo nel tutelare i cittadini. Siamo una famiglia in cui si litiga pure, ma dove ciascuno si mette a disposizione degli altri senza alcun interesse ulteriore rispetto al bene della città» Poi – en passant – sul Comune: «L’assenza di risorse è un problema grosso quando le aspettative dei cittadini sono tante al pari delle macerie lasciate da chi c’era prima. Stare al governo è per noi importante, per uscire dal guado, ma chiedo scusa sin da ora se non riusciremo ad affrontare tutte le questioni abbandonate per anni e anni e che ora vengono giustamente riproposte, con estrema urgenza, a questa amministrazione».

L’asilo di Melasecche

Infine ‘l’assessore-operaio’ Melasecche: «Finora amministrare è stata una rincorsa continua contro il tempo, per non perdere finanziamenti già stanziati, recuperare denaro anche per accendere i riscaldamenti nelle scuole ed affrontare vere e proprie emergenze. Fra i fondi a disposizione, che vogliamo integrare e che non intendiamo perdere, ci sono anche quelli regionali per la creazione di un ‘asilo aziendale’ o ‘interaziendale’ per l’asse direzionale della città, quello di corso del Popolo. Una struttura che sia a supporto di chi lavora in questa parte fondamentale di Terni». Complessa, ma non impraticabile, l’ipotesi di uno spazio nel palazzetto della scherma, idem quella nell’area di largo Frankl. Ma perché tutto vada a buon fine (ergo, incassare le risorse) il Comune deve avere la proprietà dell’immobile. Si vedrà. «Oggi Terni ha la massima pressione fiscale ‘grazie’ all’eredità di chi ci ha preceduto – ha concluso il titolare dei lavori pubblici -. Le imprese non possono essere attratte da un contesto del genere ma noi stiamo operando per aprire nuovi orizzonti, realizzare piani a medio e lungo termine e rispondere alle istanze di una città che si fa giustamente sentire. La verità è che senza soldi, non si fa nulla».

 

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