L’arte protagonista alla Fondazione Carit

Dopo la pausa estiva riaprono le mostre ‘Incanto di luce e colori. Canaletto e i Guardi’ e ‘Carsulae 1951-2016’ allestite a palazzo Montani Leoni a Terni

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Dopo la pausa estiva riapre la mostra ‘Incanto di luce e colori. Canaletto e i Guardi’, allestita dalla fondazione Carit a palazzo Montani Leoni a Terni. Alla luce dei risultati ottenuti – oltre 1.300 presenze in soli due mesi – per consentire alle scuole una maggiore partecipazione e al fine di organizzare con l’autunno ulteriori eventi collaterali, la Fondazione, grazie al consenso della Soprintendenza e dei prestatori, ha stabilito di prolungare la mostra fino al 5 novembre con i seguenti nuovi orari: venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 13 e dalle 17 alle 20.

La mostra voluta in occasione dei 25 anni di nascita della Fondazione è allestita nel salone ‘Paolo Candelori’ al secondo piano di palazzo Montani Leoni in un percorso espositivo sul vedutismo italiano attraverso 6 capolavori della storia dell’arte italiana realizzati prevalentemente tra la metà e la fine del 18simo secolo da Giovanni Antonio Canal, detto il Canaletto, da Francesco Guardi e da suo figlio Giacomo. La mostra si apre con la bella veduta raffigurante la chiesa della Salute con punta della Dogana che per prudenza è stata attribuita a un anonimo seguace di Giacomo Guardi. Il dipinto è stato concesso in prestito dalla fondazione Cariplo, che lo ha acquisito negli anni novanta dalla Cariplo e che lo custodisce nelle proprie sedi espositive di Milano.

Il percorso espositivo prosegue poi con tre opere di Francesco Guardi concesse in prestito dal Banco BPM e provenienti dalle sedi di Novara e Verona. Si tratta de: la Veduta di Punta della Dogana e della chiesa della Salute da riva degli Schiavoni attribuita all’artista veneto e ascrivibile al periodo compreso tra il 1760 e il 1790; la splendida Burrasca con velieri realizzata da Francesco Guardi tra il 1760 e il 1775 la cui variante più vicina realizzata dall’artista è un Tempesta in mare oggi conservata al Museo di Montreal; il Sottoportico con sfondo di cortile e figure del 1780-1790, un piccolissimo olio su rame di una raffinatezza unica, eseguito sul verso di un’incisione recante una bissona, una barca da parata. Il disegno preparatorio per questo dipinto, pubblicato in catalogo, è oggi conservato al Metropolitan Museum di New York.

La ‘piazzetta dell’arte’ In un ambiente ricreato nella sala espositiva Paolo Candelori, la ‘piazzetta dell’arte’, si possono poi ammirare le due opere più rappresentative di tutta la mostra: il celebre Capriccio con architetture e figure di Canaletto e la piazza San Marco a Venezia di Francesco Guardi. Il dipinto di Canaletto è stato concesso in prestito dalla BNL Gruppo BNP Paribas, con la quale fin dallo scorso anno è stata avviata una collaborazione culturale in occasione del prestito dell’opera di Corot raffigurante la Cascata delle Marmore. L’opera è unica nel suo genere, in quanto firmata dal grande maestro: sul timpano della fontana a destra si legge ‘Ant.° Canaleto fe.’. L’artista, inoltre, è anche rappresentato nell’opera intento a dipingere. Il quadro di Canaletto è stato già esposto in numerose altre mostre in Italia e in Europa: nel 1987 a Venezia, nel 1988 a Milano, nel 2001 a Madrid, nel 2005 a Roma, nel 2008 a Torino e nel 2015 in Provenza, in Francia.

Veduta di piazza San Marco a Venezia Nella ‘piazzetta’ si può poi ammirare l’ultima acquisizione della fondazione Carit: la Veduta di piazza San Marco a Venezia opera di Francesco Guardi. Il dipinto è stato individuato dalla Fondazione e acquistato il 25 aprile 2017 a Vienna dalla casa d’aste Dorotheum. Il quadro si avvicina molto, per le dimensioni e per le ombreggiature, a quello conservato alla National Gallery di Londra. Per la sua realizzazione Guardi si riferì quasi certamente al disegno oggi conservato al Museo di Cleveland. Un dipinto di rara bellezza che finalmente, grazie all’intervento della Fondazione, torna in Italia dopo essere passato in diverse collezioni europee. Tra il 1821 e il 1891 è documentato nella collezione privata della famiglia Cavendisch-Bentinck di Londra; dal 1958 è attestato a Parigi in collezione privata, dove è peraltro esposto alla Galleria Heim. Nel 2011 è stato acquisto da un privato all’asta di Sotheby’s a Londra. Da Vienna è giunto a Terni, entrando a far parte del patrimonio culturale e artistico della città, in quanto i beni acquisiti dalle fondazioni bancarie nell’ambito dell’attività istituzionale sono beni di tutta la comunità.

Un video 3D Per la mostra è stato realizzato un bellissimo video sul vedutismo e sui suoi massimi rappresentanti. In poco più di tredici minuti lo spettatore potrà immergersi nell’atmosfera vibrante e avvolgente della Venezia del settecento, contemplare le magnifiche vedute dei grandi pittori del periodo ammirandone la rappresentazione dei riflessi delle architetture nelle acque dei canali, i giochi di luce, le atmosfere calde e rarefatte, il chiarore e i bagliori dell’orizzonte. Il tutto in sovrapposizione con la Venezia di oggi, brulicante di turisti e di modernità, ma visibilmente immutata e ferma all’epoca dei suoi ritrattisti. Una Venezia immobile nell’eternità dell’arte. Nel video si può osservare un’inedita ricostruzione in 3D della camera ottica, utilizzata dai vedutisti per garantire una maggiore veridicità e vicinanza alla realtà delle loro rappresentazioni, richieste in tutto il mondo. A corredo della mostra il catalogo a cura di Anna Ciccarelli e Ulrico Dragoni con la biografia degli artisti e le schede storico artistiche sulle opere esposte.

‘Carsulae 1951-2016’ Negli stessi giorni e con gli stessi orari prosegue, sempre a palazzo Montani Leoni, anche la mostra ‘Carsulae 1951-2016’. Dai grandi scavi di Umberto Ciotti alle ultime ricerche archeologiche a cura di Ulrico Dragoni, Anna Ciccarelli, Luca Donnini e Massimiliano Gasperini.

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