‘Lavoratori introvabili’, Umbria 3° con il 54,6%

Il rapporto confartigianato al luglio 2023. Cause? Mancanza di candidati e inadeguata preparazione

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Il rapporto è della Confartigianato nazionale su dati Unioncamere/Anpal e prende in esame il periodo – con relative differenze – tra il luglio del 2022 e il 2023. Si parla di ‘lavoratori introvabili’ e l’Umbria non è proprio ben posizionata.

La problematica

Un vero e proprio allarme in termini assunzionali. Il motivo è legato alla difficoltà per le imprese italiane nel trovare manodopera: «Nell’ultimo anno la quota di lavoratori introvabili sul totale delle assunzioni previste è passata dal 40,3% di luglio 2022 al 47,9% di luglio 2023», spiega Confartigianato nel documento. Il dato record è per il Trentino Alto-Adige con il 61,6% del personale di complicato reperimento rispetto alle previsioni di assunzioni. La carenza riguarda in particolar modo tecnici specializzati in carpenteria metallica (oltre il 70%), costruzioni, conduzione di impianti e macchinari.

L’Umbria

Dopo il Trentino Alto-Adige ci sono la Valle d’Aosta con il 57,1% e l’Umbria con il 54,6%, terza in Italia al luglio 2023 per la difficoltà nel trovare lavoratori. «Siamo al paradosso. Il lavoro c’è, mancano – il commento del presidente di Confartigianato Marco Granelli – i lavoratori. E, nel frattempo, 1,7 milioni di giovani tra 15 e 29 anni non studia, non si forma, non cerca occupazione. Di questo passo ci giochiamo il futuro del made in Italy». Tra le cause principali ci sono la mancanza di candidati (32,4%) e l’inadeguata preparazione (10,8%).

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