Lavoro, Family helper: «No precarizzazione»

L’assessore al Welfare della Regione Umbria, Luca Barberini: «Un intervento e un sostegno in più che va incontro alle esigenze delle famiglie»

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di Luca Barberini
Assessore regionale al Welfare

Nessuna spinta da parte della Regione Umbria alla precarizzazione del lavoro, ma al contrario, un intervento e un sostegno in più, tra tanti altri strutturati, che va incontro alle esigenze delle famiglie umbre.

La Regione ha messo a disposizione delle famiglie umbre tre milioni di euro in più, in un momento in cui la crisi mette a dura prova le famiglie stesse che cadono in povertà, per una spesa imprevista di 500 euro, o per acquistare i libri scolastici dei figli. Mentre l’investimento sul sociale a livello generale arretra, e mentre i nostri giovani sono in cerca di prima occupazione, penso ci sia bisogno di collaborazione in nome del ‘bene comune’, non di critiche pretestuose.

In tutto questo lungo periodo di crisi la Regione Umbria non ha mai abbassato la guardia e ha sempre tenuto i fari accesi sui bisogni delle famiglie, non arretrando di un passo sullo stanziamento di risorse per finanziare azioni a sostegno dei nuclei familiari, in particolare di quelli vulnerabili.

Con ‘Family Helper’ non si toglie nulla ai servizi tradizionali che il sistema pubblico offre, ma l’iniziativa, già sperimentata a livello regionale e che rientra in una programmazione condivisa finanziata con risorse europee, si va ad aggiungere a tante altre avviate dalla Regione. Con il progetto si vuole offrire un servizio accessorio, occasionale ed elastico a coloro che manifestano l’esigenza di una collaborazione in famiglia, anche oltre gli orari e i tempi dei servizi pubblici. Le prestazioni potranno essere erogate da soggetti qualificati e opportunamente formate, senza alcun carattere di continuità.

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