Lega Nord Umbria: «Difendere i cittadini»

La conferenza stampa di fine anno si trasforma in un duro atto di accusa nei confronti delle forze di governo, ma anche verso le altre minoranze

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L’incontro per fare il ‘bilancio’ di fine anno della Lega Nord, in Umbria e a Terni, si è trasformato nell’occasione per rimettere in fila una serie di rivendicazioni, di cose fatte e da fare, ma soprattutto per lanciare una serie di duri attacchi – oltre a chi governa – anche a chi, secondo i rappresentanti della Lega, «fa sempre più una politica di palazzo e sempre meno a difesa dei cittadini».

Le rivendicazioni Detto che «il 2016 si chiude con un consuntivo più che soddisfacente, per noi della Lega – è stato spiegato – che abbiamo lavorato per la vittoria del ‘no’ al referendum; abbiamo contribuito all’elezione di Laura Pernazza a sindaco di Amelia, portando in giunta un nostro assessore; abbiamo eletto una consigliera comunale a Montecastrilli», i portavoce del ‘carroccio’ hanno ricordato «il grande lavoro fatto, spesso in solitudine, in consiglio regionale, dove abbiamo presentato una serie di proposte, tutte orientate alla tutela delle categorie più deboli e che spesso non hanno incontrato il consenso, oltre che della giunta e della maggioranza, nemmeno delle altre forze di quelle che a noi appaiono sempre meno opposizioni, ma che invece spesso ci sembrano contigue al potere».

PARLA EMANUELE FIORINI – IL VIDEO

Le criticità I rifiuti, per la Lega Nord Umbria, «rappresentano una delle questioni più drammatiche, soprattutto perché gestiti in maniera che spesso, oltre che apparire ‘distratta’, lascia sorgere più di un dubbio sulla reale correttezza dei comportamenti», senza dimenticare che «non ci sembra si stia facendo nulla per combattere la povertà dilagante: nel 2014 – è stata l’accusa – le famiglie povere in Umbria erano 30 mila, mentre oggi sono 52 mila».

Terni Non poteva restare fuori, ovviamente, la questione ternana: «Gravissimo – è stato l’attacco – che a gestire il piano di predissesto del Comune siano gli stessi che hanno provocato il dissesto, mentre chi dovrebbe amministrare la città deve fare i conti con le accuse che vengono dalla magistratura e intanto il teatro Verdi, il parco di Cardeto, la fontana di piazza Tacito sono nel condizioni che tutti verifichiamo e Terni, in questo periodo, non sembra certa una città in clima di festa».

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