Legge di stabilità, Marini «preoccupata»

Matteo Renzi potrebbe convocare un vertice a Roma mercoledì prossimo: «Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio», avrebbe detto

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«Abbiamo rappresentato le preoccupazioni delle Regioni rispetto ai tagli contenuti nella legge di stabilità per il Fondo del servizio sanitario. Un taglio di risorse che, se non riconsiderato dal governo, rischia di mettere in discussione la tenuta della sanità pubblica», lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine della riunione della Conferenza delle Regioni.

Le preoccupazioni La presidente ha tenuto a sottolineare che «nel complesso la legge di stabilità contenga elementi positivi in favore della crescita e per la ripresa dello sviluppo», ma «le nostre preoccupazioni – ha aggiunto, prima di recarsi con il presidente Sergio Chiamparino e una delegazione di rappresentanti delle Regioni a palazzo Madama, all’audizione congiunta delle commissioni bilancio di Senato e Camera – vorremmo quanto prima manifestarle al governo al quale oggi, come Conferenza, abbiamo chiesto un incontro per discutere il problema dei tagli per la sanità, e non solo».

Renzi caustico Il premier Matteo Renzi sarebbe intenzionato, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, a convocare le Regioni a Roma mercoledì prossimo. «Adesso con le Regioni ci divertiamo, ma sul serio», sono le parole con cui il premier avrebbe accompagnato la convocazione dei presidenti di Regione, dopo le loro critiche alla legge di stabilità.

I Comuni Sulla legge di stabilità, il giudizio dell’Anci è, invece, «positivo perché per la prima dal 2007 non presenta
tagli per i Comuni», ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino. Tra gli aspetti positivi della legge di bilancio, il leader dei Sindaci ha citato la decisione del governo di superare la Tasi sulla prima casa, «su cui siamo d’accordo visto che non siamo il partito delle tasse, su cui però deve esserci un ristoro di risorse, che è garantito dalla legge di stabilità». Fassino ha poi lodato «l’impianto espansivo della legge di stabilità, volto a ridurre la pressione fiscale su famiglie e imprese, a far aumentare gli investimenti e i fondi di carattere sociale».

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