Leonelli: «PD di Terni, clima da ricostruire»

Il segretario regionale prima parla di polemiche strumentali da parte di altri sulle indagini. Ma poi annuncia: «Dopo il referendum incontro con il gruppo dirigente»

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Giacomo Leonelli con Matteo Renzi

Giacomo Leonelli con Matteo Renzi

di Giacomo Leonelli
Segretario regionale del Partito Democratico

Le polemiche delle opposizioni sulle indagini al Comune di Terni continuano ad avere il sapore stucchevole della strumentalità.

Da una parte il Movimento Cinque Stelle continua a reiterare il teorema della doppia morale, che richiama il principio costituzionale della presunzione di innocenza solo quando a essere indagato è un Cinquestelle mentre per tutti gli altri accende atteggiamenti giustizialisti e forcaioli. Dall’altra la Lega, che, dopo aver governato il Paese per anni sostenendo un presidente del Consiglio plurindagato e condannato, oggi agita le manette di fronte a notizie di indagini in qualche Comune.

Con l’aggravante che allora, per difendere il premier, i partiti di governo non esitarono a delegittimare e insultare la magistratura, sull’operato della quale, invece, continuiamo ad esprimere la nostra piena fiducia. Per altro se si ammette il principio dell’innocenza fino a prova contraria questo deve valere per le persone e per i fatti: come non si possono condannare gli indagati, non si possono dare per certi i fatti contestati.

Si dimostrano, inoltre, piuttosto disattenti e distratti i rappresentanti delle opposizioni rispetto alle prese di posizione mie e del Partito Democratico sulla vicenda: all’indomani dell’operazione a palazzo Spada mi sono personalmente recato a Terni per incontrare il sindaco e il segretario cittadino del Pd, lunedì la segreteria regionale ha promosso un confronto ed elaborato una posizione sul tema. Dove, tra l’altro, si è chiesto a Di Girolamo di considerare il miglior modo di agire per garantire trasparenza e operatività.

Il sindaco ha valutato di ridistribuire le deleghe tra gli assessori, in modo da sgombrare il campo da potenziali inopportunità nell’esercizio della azione amministrativa, che, tra l’altro, siamo convinti debba andare avanti con decisione soprattutto in considerazione della fase delicata e decisiva per la città.

Al di là di queste considerazioni, infine, la vicenda ci dice che a Terni, nel Partito Democratico, va ricostruito un clima di solidarietà e di coesione per affrontare al meglio le difficili sfide che abbiamo davanti e per essere all’altezza delle responsabilità di cui ci siamo caricati le spalle.

E’ per questo che mi prendo l’impegno personale di tornare a Terni dopo il referendum e di promuovere un incontro con il gruppo dirigente perchè si possa ricostruire un clima di serenità, di collaborazione e di coesione all’interno del partito locale.

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