Libera a Perugia: «Uniti contro le mafie»

Il 21 marzo un corteo e un palco per ricordare le vittime di mafia. L’associazione: «Tenere accesi i riflettori sulla situazione dell’Umbria in vista del processo ‘Quarto Passo’»

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Non una mera ricorrenza, ma «il giorno in cui l’azione di Libera riparte, proprio dal primo giorno di primavera». Sarà questo, per l’associazione contro le mafie, il senso delle manifestazioni del 21 marzo, giornata per la memoria e l’impegno in ricordo delle vittime di mafia. Tra le 20 piazze d’Italia protagoniste, con cortei palchi e testimonianze, ci sarà anche Perugia.

Significato speciale Quest’anno, secondo i membri dell’associazione, l’appuntamento assume una particolare valenza. Il primo marzo, infatti – come spiega il coordinatore regionale Walter Cardinali – è stata approvata in parlamento all’unanimità la legge che istituisce la giornata per ricordare le vittime innocenti di mafia: un riconoscimento ufficiale «dopo 20 anni e 6 legislature» dalla richiesta di Libera. La ricorrenza in Umbria sarà poi l’occasione per tenere accesi i riflettori sulla presenza della criminalità organizzata in regione, in attesa del 27 marzo, giorno in cui partirà ufficialmente il processo ‘Quarto passo’, dopo quasi un anno di attesa. «È il primo maxi processo contro un gruppo di circa 60 imputati che hanno ricostruito nella nostra piccola realtà un sistema con la stessa logica e le stesse modalità della ‘Ndrangheta – ha detto Cardinali – noi di Libera ci siamo costituiti parte civile e saremo presenti in aula dal 27 in poi». Non solo infiltrazioni mafiose ‘tradizionali’, però: l’attenzione deve rimanere alta anche nella lotta ad altri tipi di mafia, in primis le cosiddette ‘agromafie’, quelle che operano in agricoltura e nel settore alimentare. 

Il manifesto

Il programma La formula scelta da Libera per il 21 marzo sarà la stessa già sperimentata lo scorso anno. In 20 città italiane, una per ogni regione, ma anche in altri 4000 luoghi tra scuole e posti di lavoro, le manifestazioni si svolgeranno contemporaneamente. Il momento centrale sarà quello della lettura dei nomi delle vittime, accompagnata da riflessioni e approfondimenti. A Perugia, un corteo partirà dai giardini del Frontone per arrivare in piazza della Repubblica alle 11.30, quando in tutta Italia si comincerà la lettura; mentre intorno alle 12.30 è previsto il collegamento con Locri, per il discorso del fondatore dell’associazione don Luigi Ciotti. Quest’anno, infatti, come piazza principale per celebrare la giornata del ricordo delle vittime di mafia, è stata scelta proprio la cittadina calabrese, dove è fortissima la presenza della ‘Ndrangheta. Il palco in piazza della Repubblica, invece, sarà attivo già a partire dalle 9.30, con un concerto del liceo musicale della città, durante il quale i ragazzi suoneranno musiche originali scritte per l’occasione dal professor Francesco Seri. La lettura dei nomi vedrà coinvolti molti rappresentanti delle istituzioni, tra cui il sindaco di Perugia Andrea Romizi, ma anche gli studenti delle scuole. Sono circa 30, infatti, gli istituiti della provincia che hanno dato la loro adesione, assieme a tanti Comuni delle regione. 

Gli ospiti A guidare il corteo che sfilerà per le vie di Perugia, anche quest’anno ci saranno dei familiari delle vittime, che per Cardinali sono la linfa «da cui Libera trae la sua ragione d’essere». Si tratta di Viviana Matrangola e Maria Carmela Rechichi, figlie rispettivamente di Renata Fonte – uccisa a Nardò dalla Sacra Corona Unita perché si oppose ad una speculazione edilizia – e di Giuseppe Rechichi, professore ucciso a Polistena dalla ‘Nrangheta. E per ricordare che la mafia è ormai globalizzata e non riguarda più soltanto l’Italia, si è scelto di dare spazio anche ad ospiti internazionali. Quest’anno sarà la volta di Chico Bautì, scrittore colombiano che per tre volte ha dovuto abbandonare il suo paese ed ora è in esilio ad Amburgo, che parlerà della sua storia di figlio di desaparecida e attivista colombiana nel movimento Hijos. «Rappresenterà le vittime di mafia di tutto il mondo – spiegano i referenti di Libera – tra loro ci sono anche i morti del Mediterraneo. Sarà una giornata che raccoglierà tutte le vittime indistintamente, perché non possono esserci morti di serie A e morti di serie B».

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