Manovra, pensionati in piazza anche in Umbria

A Perugia e Terni le manifestazioni organizzate da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil: «Provvedimenti iniqui, colpiti i soliti noti»

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Sono scesi in piazza anche a Terni e Perugia i pensionati umbri, che venerdì mattina hanno preso parte alla mobilitazione unitaria organizzata su scala nazionale da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per protestare contro la manovra del Governo giallo-verde, in particolare contro il taglio della rivalutazione delle pensioni. In tre anni, secondo i sindacati, questa «sottrae infatti 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati».

La rabbia

A Terni la protesta si è svolta davanti a palazzo Bazzani, sede della prefettura. Una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dal viceprefetto Andrea Gambassi, sollecitato nel trasferire al Governo centrale il malcontento e il disagio dei pensionati. «Il taglio delle rivalutazioni delle pensioni – ha spiegato Luigino Mengaroni, segretario della Spi Cgil provinciale – equivale ad un reddito che i pensionati non avranno mai più. Si colpiscono i soliti noti, si fa cassa con le pensioni degli italiani, ma non erano questi gli impegni di questo Governo. Su questi punti continueremo con una mobilitazione forte anche nelle prossime settimane».

Non siamo un bancomat

«Ancora una volta si mettono le mani nelle tasche di chi ha lavorato duramente per una vita facendogli pagare il conto della manovra economica», hanno ribadito nei loro interventi i segretari dei tre sindacati umbri dei pensionati, Maria Rita Paggio, Giorgio Menghini e Francesco Ciurnella, che sono poi stati ricevuti dal prefetto di Perugia al quale hanno rappresentato le ragioni della mobilitazione. Mobilitazione che – hanno avvertito Spi, Fnp e Uilp insieme alle confederazioni Cgil, Cisl e Uil – è destinata a proseguire se non arriveranno dal governo risposte immediate alle richieste avanzate dai sindacati. Da segnalare, infine, la presenza in piazza delle associazioni del volontariato, anch’esse duramente colpite dalla manovra del governo che raddoppia la tassazione per le realtà no profit.

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