Maturità 2021: «Esame da annullare. Così ha poco senso»

La petizione lanciata su Change.org ha raccolto oltre 58 mila firme: «Fare come la Francia e valutare i voti dell’ultimo anno e i crediti del triennio»

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di Simona Panzolini

Ha superato quota 58 mila firme, la petizione online (http://chng.it/H8ZmbFjK) partita a novembre dello scorso anno da un gruppo di studenti italiani delle quinte classi della scuola superiore che si identificano sotto l’#NOMATURITA21. Obiettivo è arrivare a 75 mila firme raccolte. L’idea dei maturandi è quella di seguire l’esempio della Francia, ossia valutare gli studenti esclusivamente con i voti conseguiti nell’ultimo anno scolastico, sommati ai crediti relativi agli ultimi tre anni di scuola superiore.

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Il punto di vista

Nel momento in cui scendono i piazza i movimenti anti-DAD (qualcuno degli studenti ci dice che «non sono rappresentativi di tutti i licei e istituti superiori dell’Umbria»), le firme aumentano perché, secondo i maturandi, riprendere le lezioni a gennaio non risolverà niente dal punto di vista della didattica e quindi della preparazione all’esame di maturità. Silvia De Carolis commenta nella piattaforma di petizione Chang.org: «È più giusto considerare il percorso fatto durante i 5 anni piuttosto che giudicare uno studente in 20 minuti».

«Esame da annullare, ecco perché»

In una lettera, i maturandi che hanno lanciato la petizione scrivono: «Siamo un gruppo di ragazzi che frequentano il quinto superiore. Insieme a voi vorremmo riuscire a poter annullare gli esami di Stato. Il nostro percorso ha preso vita il 22 novembre, è stata aperta una pagina Facebook ‘nomaturita21’ e una pagina Instagram ‘no maturita21_official’, a seguito di una lettera aperta di Andrea Pimpini, che è stata ricondivisa anche su blog scolastici e quotidiani di tutta Italia. La richiesta è quella di seguire l’esempio della Francia, prendendo in esame e valutando tutti i maturandi esclusivamente con i voti di quest’ultimo anno scolastico ed i crediti relativi agli ultimi tre anni. Dopo la lettera di Andrea sono stati inviati sondaggi statistici in rete ed abbiamo raccolto le proposte di molti maturandi. Tanti ragazzi ci hanno scritto esprimendo la loro totale condivisione per l’annullamento degli esami di Stato, aggiungendo altre motivazioni per le quali questa scelta dovrebbe essere presa in seria considerazione. La ministra Lucia Azzolina intende ‘coinvolgerci’ nelle sue scelte, è il momento che renda attuativa questa buona pratica. Gli studenti si sono espressi e ormai è tempo di dare le risposte che attendiamo. Ricominciare le lezioni a gennaio non risolverà niente. In un sondaggio effettuato su Studenti.it oltre il 57% dei votanti ha scelto di annullare un esame che non ci vede nel pieno della nostra attività didattica. I motivi sono tanti: un giudizio negativo agli esami, determinato da un’ora di colloquio, sulla linea dell’anno scolastico precedente, rischierebbe di rovinare un percorso di 5 anni frutto di risultati attesi e sacrifici; sli studenti che si diplomeranno quest’anno sono gli stessi studenti che hanno fatto non uno ma quasi due anni di didattica distanza. Ci sono scuole che l’anno scorso riuscivano ad offrire solo 2 ore di lezione in Dad; molti professori, proprio in vista degli esami di Stato, hanno tralasciato parte del programma del 4° anno rinunciando ad approfondire quei nodi concettuali che ci hanno comunque permesso di proseguire i nostri studi. Annullare gli Esami non significherà favorire l’ignoranza, bensì evitare una ‘corsa contro il tempo’. Togliere questa pressione a docenti e discenti, e consentirebbe a tutti di svolgere l’ultimo anno in piena tranquillità dedicandosi ad uno studio più fattivo e culturalmente valido e non unicamente finalizzato a superare un esame-farsa. Annullare gli esami farebbe risparmiare i soldi per ricompensare i presidenti ed, eventualmente, i commissari esterni, denaro pubblico che in questo momento andrebbe riconvertito sulla sanità. Tanti ragazzi hanno mille problemi in questo momento (c’è chi ha perso genitori e/o nonni, chi ha genitori e fratelli malati…). Anche con il rientro a scuola nulla sarebbe normale per loro. Per poter raggiungere questo comune obiettivo è necessario poter fare rete, contare sull’aiuto di voi tutti e far arrivare al governo la voce di noi studenti.

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