Mercato di riparazione anche per il Pd umbro

La ‘campagna acquisti’ invernale porta in dote i big delle civiche alle ultime elezioni. Verini: «Non posso lasciare prima del congresso». Suppletive: escluso De Rebotti

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di P.C.

Laureti in attacco, Spera a centrocampo, Giubilei a guidare la difesa: fosse una squadra di calcio si direbbe che il Pd umbro, nelle ultime ore del mercato invernale (‘di riparazione’ si diceva un tempo, a sottolineare che qualcosa si era rotto nella squadra) mette a segno tre acquisti.

Gli acquisti Dem

Le new entry sono state annunciate dal commissario Dem dell’Umbria, Walter Verini, nel corso della conferenza stampa convocata giovedì mattina. Uno per reparto, pardon, per settore: l’esperienza e la saggezza di Giuliano Giubilei (candidato a sindaco di centrosinistra alle ultime comunali di Perugia), l’inventiva femminile di Camilla Laureti (candidata alle ultime elezioni europee), la gioventù di Costanza Spera (eletta nelle liste della sinistra universitaria, candidata con Giubilei, ultimamente attivista fra le più in vista delle sardine umbre). Con loro anche Giorgia Azzaroli e Luca Ferrotti, che magari non sono titolari ma servono per la rosa lunga. Altri ne arriveranno, almeno così si intuisce, per provare a risalire dopo le ultime sconfitte.

Cosa cambia in consiglio comunale?

Da capire cosa deciderà di fare Giuliano Giubilei nel civico consesso: per logica, una volta formalizzato il suo ingresso nel partito Democratico dovrebbe fisiologicamente entrare anche in consiglio comunale nel gruppo Dem guidato da Sarah Bistocchi. Ma non tutti pensano lo faccia. Anzi: avere un gruppo a se stante, di cui è unico componente, gli consentirebbe maggiore libertà di manovra (e di parola).

La commissione garanzia

Nel presentare i nuovi, Walter Verini (che di questa squadra è l’allenatore che alcuni giocatori e tifosi vorrebbero far esonerare, ma che resta in sella per volontà dei dirigenti) annuncia anche i nomi della commissione di garanzia che porterà il partito al congresso primaverile: Nando Mismetti, Maria Pia Bruscolotti, Mara Gilioni, Alessandro Torrini, Cristina Papa. «Di questi – dice Verini – solo due mi hanno votato, tanto per farvi capire come la penso». Esaurito il mandato politico con le regionali, Verini resta per portare a compimento formale il suo lavoro e restituire una guida ‘eletta’ al partito regionale sconquassato dall’inchiesta Sanitopoli

«Prima il congresso, poi me ne vado»

«I ribelli? Se si fossero ribellati un po’ prima, quando le cose non andavano bene…», ha detto Verini riferendosi alla fronda interna, a cui comunque manda messaggi distensivi, facendo passare la sua presenza non come una imposizione ma come una naturale conseguenza delle regole. ‘Lo vuole lo statuto’ è il mantra di questi giorni. «Quando si litiga – ha detto Verini riferendosi alle polemiche interne – si litiga in due. Io non litigo con nessuno. Io devo garantire che si svolga la sessione congressuale, piaccia o non piaccia. Lo dice lo statuto. Non mi sono iscritto a un concorso per fare il commissario, sia chiaro, sono stato nominato per le vicende drammatiche che hanno investito questo partito. Se mi dimettessi, il segretario nazionale dovrebbe nominare un nuovo commissario. Da commissario io sono tenuto a convocare un nuovo congresso entro metà aprile, certo lo farei anche prima… ma abbiamo le suppletive e il referendum».

Attesa per il candidato alle suppletive

E a proposito delle elezioni, c’è attesa per scegliere il candidato che concorrerà per il seggio in Senato che fu di Donatella Tesei: «Sono emersi diversi nomi, da molti sindaci dei territori fino a figure esterne, e tra oggi e domani faremo la sintesi», ha spiegato Verini, che comunque si è anche confrontato sul ‘totonomi’. «Quasi naturalmente la scelta era ricaduta sul sindaco di Narni Francesco De Rebotti, la sua sarebbe stata una candidatura condivisa da tutti ma avrebbe dovuto dimettersi da sindaco e quindi ha scelto di non farlo». 

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