Dalla Sicilia ad Assisi con Gandalf: missione pellegrinaggio compiuta per Nino

Antonino, ristoratore siciliano che ha superato le difficoltà legate al Covid, era partito da Bagheria il 4 ottobre: «Cambiato e rigenerato»

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Missione compiuta per Antonino Buttitta, ristoratore siciliano partito da Bagheria (Palermo) lo scorso 4 ottobre per un pellegrinaggio di pace con destinazione finale Assisi. Ha percorso circa 1.300 chilometri a fianco del suo cavallo Gandalf e trainando un carretto con alcuni beni di prima necessità: ad accoglierlo ci ha pensato il primo cittadino di Assisi, Stefania Proietta.

Da Bagheria, in Sicilia, ad Assisi con Gandalf: il pellegrinaggio di pace di Antonino

La soddisfazione: «Cambiato e rigenerato»

Il pellegrinaggio si è concluso davanti alla basilica di San Francesco, dove ha ringraziato il Santo: Nino infatti ha superato le difficoltà legate al Covid ed è stato questo lo spunto per avviare il percorso. Con la Proietti anche il custode del sacro convento, padre Marco Moroni: «È stato un viaggio faticoso e bellissimo – le sue parole – che mi ha cambiato e rigenerato, sono partito ragazzo e arrivato adulto. Ho intrapreso questo pellegrinaggio dopo un momento difficile della mia vita, per ringraziare il Santo che parlava con gli animali. Sono un piccolo ristoratore e, dopo pandemia e lockdown credevo di non farcela ad andare avanti. Ho ritrovato un po’ di forza ed entusiasmo recuperando la mia vecchia passione per i cavalli. Dopo una serie di vicissitudini, ci siamo ripresi e ho deciso di fare questo pellegrinaggio insieme a Gandalf. Ho camminato accanto a lui, facendo in media 25 chilometri al giorno. Insieme abbiamo attraversato mezza Italia, dormendo spesso in stalle e ripari di fortuna, a volte mangiando solo biscotti o mele. Gandalf era la mia priorità, se lui avesse avuto problemi avrei fermato il viaggio. Fortunatamente è andato tutto bene, abbiamo toccato tante regioni, conosciuto tanta gente e trovato tanta attenzione, solidarietà e ospitalità. Abbiamo percorso strade interne e statali e siamo stati anche scortati dalla polizia stradale. Abbiamo avuto paura soltanto una volta in Calabria, quando siamo stati travolti da un violento temporale e da una tempesta di fulmini e abbiamo avuto difficoltà a trovare riparo. Il momento più bello è oggi, l’arrivo ad Assisi: un sogno che si avvera. Porto nel cuore – ha concluso – quanti mi hanno accolto e le tante persone che, apprendendo la storia del mio pellegrinaggio, mi hanno lasciato candele, fazzoletti, maglie o altri effetti personali da portare a San Francesco per chiedere la grazia di una guarigione per un parente o un amico malato. Oggi sono qui anche per loro, a pregare il santo di Assisi. Posso dire che ho trovato un’Italia bella e solidale, fatta di fatica e speranza, che non vuole mollare nonostante le difficoltà. Il mio viaggio vuole essere anche una testimonianza di speranza, solidarietà e pace in questo momento difficile».

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