Quadrelli, gatti e cibo: Comune vs Enpa

Il sindaco di Montecastrilli Fabio Angelucci spiega e difende la scelta dell’amministrazione. La replica dell’Enpa

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Così come avvenuto a Stroncone – con tanto di ricorso al Tar Umbria in quel caso – e Narni, anche il Comune di Montecastrilli ha emesso un’ordinanza contro la somministrazione di cibo ai gatti in una determinata area: focus sul centro abitato di Quadrelli e il sindaco del comune ternano, Fabio Angelucci, spiega e difende la scelta.

STRONCONE, CIBO AI GATTI E TAR UMBRIA

Le lamentele e l’azione

Il primo cittadino di Montecastrilli spiega di essere intervenuto «in seguito a lamentele verbali dei cittadini residenti, che ci facevano notare la carenza di condizioni igienico-sanitarie in via della Portella, frazione di Quadrelli, di fronte ai giardini di pertinenza dell’asilo nido, di una struttura ricettiva per anziani e un piccolo giardino pubblico con dei giochi per i bambini: è stato predisposto un sopralluogo del servizio di polizia municipale. Dal verbale è emersa la carenza di condizioni igienico sanitarie, considerando che i soggetti fruitori di quei giardini sono considerati potenzialmente sensibili a tali condizioni di carenza igienico sanitarie, si è cercato di risolvere il problema dando una risposta in grado di risolvere i problemi di igiene ambientale e di alimentazione dei gatti randagi. Quindi sono state convocate le persone che alimentavano i gatti ed è stata prospettata loro una soluzione che prevede l’alimentazione dei gatti al di fuori del centro abitato a pochi metri dal luogo in questione, distanze comprese tra 50 e 300 metri. È stato poi fatto un sopralluogo – presenti il vicesindaco, la polizia municipale e Giuseppe Moscatelli – dove sono state individuate le possibili zone di alimentazione che hanno il vantaggio di essere a pochi metri di distanza dai luoghi sopracitati e in più sono a confine con la campagna, che non è altro che l’espressione della libertà di vita dei gatti sopracitati. Purtroppo dopo aver messo in atto questo percorso ed avendo condiviso le soluzioni, la situazione non è cambiata e anzi, in gesto di sfida si è continuato ad alimentare gli animali nelle medesime condizioni e quindi perdurando le precarie condizioni igieniche abbiamo emesso l’ordinanza in questione La quale non pregiudica il percorso fatto ma lo mette in evidenza e permette di alimentare i gatti a pochi metri di distanza, oltre a permettere la fruizione dei giardini in sicurezz».

La soluzione e l’attacco

Infine Angelucci passa all’attacco: «Penso che l’amministrazione si sia mossa in maniera saggia cercando di dare delle risposte che favoriscono la pacifica convivenza di tutte le categorie qui rappresentate. Però si è cercato di far passare un messaggio falso è tendenzioso dicendo che il sindaco vieta l’alimentazione dei gatti randagi cercando di mettere nella gogna mediatica il sottoscritto. Ma una cosa che mi rende fiducioso per il futuro della nostra società: che fra i tanti commenti del web dati senza approfondimenti e senza pensare, c’è una percentuale di persone che sono riusciti a capire e riflettere e che alla fine con i loro post hanno prevalso sull’idiozia. Sperando sempre che i loro geni non si disperdano ma che diano degli eredi che facciano crescere questa società».

Parla Moscatelli

A stretto giro – lo stesso sindaco lo ha citato nella nota – arriva la nota di Giuseppe Moscatelli, guardia zoofila e rappresentante dell’Enpa: «Invito tutti coloro che hanno dei dubbi a recarsi sul posto, in via della Portella, e visionare sia il parcheggio antistante la residenza per anziani Villa Canali che il parcheggio a spina di pesce lungo la strada medesima. Oltre il parcheggio, oltre la rete che delimita lo spazio percorribile con le auto o a piedi c’è il bosco: è in quel bosco, lontano dall’asilo (mi preme richiamare l’attenzione su come educare i bambini al rispetto degli animali) fuori da ogni possibile ‘offesa allo sguardo’ che i randagi vengono alimentati esclusivamente con crocchette e acqua in ciotole metalliche e non piatti di plastica svolazzanti che possono effettivamente deturpare l’ambiente. Da sopralluoghi effettuati sul posto insieme all’assessore ho espressamente chiesto la posa in opera di una minicasa portattrezzi da giardino che, con una semplice modifica alla porta, permette agli animali di nutrirsi e dissetarsi togliendo il disturbo visivo a quei solerti cittadini che si sentono minacciati dai gatti. La casetta garantisce la possibilità di alimentarli anche in condizioni climatiche avverse. Non dimenticate poi che i gatti non sono piovuti dal cielo. Sono gatti inizialmente di proprietà lasciati liberi e non sterilizzati che si sono riprodotti e che continueranno a riprodursi se come colonia felina riconosciuta, non si interviene con una sterilizzazione di massa. La legge è chiara: prevede le colonie feline anche nei centri storici. Personalmente e come Enpa sono per il rispetto della legge».

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