Monteluce di Perugia, il futuro è digitale

Nuovo piano di rivitalizzazione dell’area che mira a creare un moderno hub tecnologico che possa ospitare coworking e fab lab. Sul piatto 200 mila euro per i primi due anni

Condividi questo articolo su

Si continua a sognare un futuro ‘nuovo’ per il quartiere di Monteluce. Nonostante le aspettative abbiano un po’ tradito, nella realtà, la volontà di rivitalizzare l’area, il progetto di fare del quartiere un nuovo hub digitale c’è e prosegue il suo cammino.

Il progetto Si chiamerà Modh il Monteluce digital hub che sorgerà negli spazi da poco restaurati del quartiere e avrà come obiettivo« la diffusione dell’innovazione tecnologica e l’uso delle Ict, la nascita e la crescita di start up innovative e l’attivazione di processi partecipativi volti a individuare i fabbisogni del territorio» come si legge nell’avviso della Regione per le manifestazioni d’interesse. Prosegue, dunque, la riqualificazione dell’area dell’ex policlinico e, per fare ciò, la Regione mette a disposizione 208 mila euro grazie ai fondi del piano Por Fesr per presentare progetti che siano attrattivi e tecnologici, capaci di catalizzare l’interesse degli utenti dal momento che, dopo il trasferimento del polo ospedaliero, l’area ha subito «un’evidente perdita di attrattività  e le scelte urbanistiche conseguenti mirano alla sua riqualificazione e rivitalizzazione, anche nell’ottica dell’inclusione sociale».

Il Modh Il digital hub che si intende realizzare, in uno spazio di almeno 400 mq nel quartiere Monteluce, dovrà essere inteso come una struttura complessa, fisica e virtuale, con un sistema di organizzazione e gestione, che dia vita ad un modello replicabile in altre realtà regionali ed in grado di realizzare uno spazio fisico in cui gli utenti possano condividere idee innovative ed individuare nuove opportunità di business a partire dai bisogni attraverso la creazione di un ambiente che favorisca l’innovazione, il confronto e la creatività e stimoli lo spirito imprenditoriale. Ma anche la condivisione di spazi di lavoro flessibile, come un coworking, per sviluppare nuove relazioni, attraverso la sperimentazione di differenti modalità organizzative e di funzionamento, la creazione di un Fab Lab, cioè un ambiente innovativo in cui poter usufruire di risorse tecnologiche e di una rete di contatti finalizzate a dare impulso alla realizzazione di nuove idee e progetti.

Tecnologia e processi innovativi Al suo interno, poi, si dovranno svolgere attività di trasferimento di know-how mediante l’adozione di strumenti innovativi di apprendimento, coinvolgere attivamente la cittadinanza, favorendo processi innovativi in ambito sociale, consentire un efficace trasferimento tecnologico tra università ed industria per supportare le PMI che mirano a cambiare i propri modelli di business, attraverso la digitalizzazione dei processi operativi e l’implementazione di metodologie innovative e snelle, supportate da tecnologie intelligenti, rilanciare mestieri tradizionali attraverso l’innovazione tecnologica ed organizzativa, valorizzando il capitale umano presente sul territorio, organizzare periodicamente eventi, seminari ed incontri per incrementare le opportunità di crescita e confronto tra i soggetti che operano all’interno del Modh e i potenziali fruitori dei servizi offerti.

Manifestazione d’interesse Al momento, dunque, c’è tempo fino al 30 gennaio per presentare progetti e idee, la Regione terrà conto dell’esito di questa indagine conoscitiva finalizzata all’individuazione di operatori economici da invitare alla successiva procedura negoziata. L’obiettivo è di quello di ripopolare la zona, dal momento che anche il trasferimento degli uffici comunali non è riuscito a ravvivare l’area dopo il trasferimento dell’ospedale.  Sul fondo, infatti, Regione e Università hanno investito tantissimi soldi attraverso la partecipata Gepafin che detiene il 70% delle quote, mentre il restante 30% è della Bnp.  Sull’area, poi, il progetto dell’Adisu prevede anche la creazione di uno studentato in linea con i college americani, ma per rivitalizzare tutta la piazza la strada è ancora lunga.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli