Morìa di pesci, due imprenditori nei guai

Castiglione del Lago: i carabinieri forestali ritengono che l’episodio sia legato allo sversamento di liquami da un allevamento di maiali

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I carabinieri forestali di Passignano sul Trasimeno hanno individuato e denunciato i titolari di un allevamento di maiali a Castiglione del Lago (Perugia), ritenuti responsabili della morìa di pesci avvenuta nei giorni scorsi nel torrente Rio Pescia. L’ipotesi degli investigatori è che la morìa, che ha interessato un tratto lungo ben 2,5 chilometri del Rio Pescia fino alla foce sul lago Trasimeno, sia stata provocata dallo sversamento di liquami proveniente dall’allevamento di maiali. La zona riveste particolare importanza a livello ambientale in quanto area di sosta per l’avifauna migratoria e sede vitale di importanti specie ittiche e per questo individuata come ‘zona a protezione speciale’ (Zps) ricompresa nella rete ecologica europea Natura 2000. Il torrente Rio Pescia è inoltre sottoposto a vincolo paesaggistico ambientale.

Le analisi e le sanzioni

Nel corso delle attività investigative i carabinieri forestali hanno sottoposto a sequestro probatorio alcuni pesci e prelevato campioni di acque, con la collaborazione di personale specializzato di Arpa Umbria. Materiale che verrà accuratamente analizzato. La legge 68 del 2015 che ha introdotto nel codice penale gli ‘ecoreati’ prevede la reclusione fino 10 anni per chi inquina, con una specifica aggravante nel caso di compromissione o un deterioramento significativo delle acque. Durante i controlli presso lo stesso allevamento sono stati anche trovati rifiuti speciali abbandonati ovunque – lavandini, vasche da bagno, vecchi silos dismessi, fusti metallici vuoti, rifiuti ferrosi vari – con conseguente contravvenzione.

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