Niente top ten per Danilo Petrucci sul circuito di Jerez de la Frontera. Il pilota ternano del Team Pramac Racing parte forte e resta a lungo nelle prime dieci posizioni, poi il cedimento negli ultimi giri: alla fine è 12° a 52.421 secondi dal vincitore, Jorge Lorenzo, e con i quattro punti conquistati sale a quota 19 in classifica. Il compagno Yonny Hernández termina 10°, sul podio anche Márquez e Rossi. Petrucci ottiene il miglior piazzamento in carriera in MotoGp sul tracciato spagnolo e tra due settimane sarà protagonista a Le Mans, nel gp di Francia.
Due posizioni guadagnate dopo le prime curve da parte di Petrucci. Il pilota ternano approfitta delle difficoltà di Dovizioso – rientrerà ultimo dopo essere uscito di pista – e Iannone, sorpassa Hernández e a lungo battaglia tra l’ottava e la decima posizione.
Difficoltà nel finale Nella seconda metà di gara Petrucci non riesce a contenere i rientri dalle retrovie del compagno di team colombiano e delle Ducati ufficiali, slittando in undicesima posizione. Quindi la beffa conclusiva, con Viñales che compie il sorpasso sul pilota ternano: meno di un secondo il ritardo dallo spagnolo, mentre vanno a vuoto i tentativi di rimonta di Redding e Barbera.
Poker Rinviato dunque l’appuntamento con un nuovo posizionamento nella top ten, ma per Petrucci c’è comunque la soddisfazione di aver concluso a punti la quarta gara consecutiva. Al pilota ternano non accadeva da due anni, quando nel 2013 – tra maggio e giugno – entrò tra i primi quindici nei gp di Spagna, Francia, Italia e Catalogna.
Lotta ‘casalinga’ «Ho iniziato molto bene – commenta Petrucci -, nei primi giri sono stato anche il migliore delle Ducati e questa è una bella soddisfazione soprattutto perché stavo tenendo un buon passo. Quando mi ha passato Iannone, però, non sono stato bravo a stargli dietro. Poi con Yonny abbiamo ingaggiato una bella lotta, che però ha fatto avvicinare Viñales che non sono riuscito a tenere nell’ultimo giro. Ma va bene così anche perché su questo circuito non mi trovo molto a mio agio. Ci sono molti stop and go e a me piacciono tracciati più fluidi e veloci. E’ stata dura ma è tanta esperienza che metto in saccoccia. Sono qui per lavorare e per imparare e stando con i ‘pesci grossi’ sto imparando molto. Alla fine sono contento di questo weekend: ci siamo messi in mostra – chiude il pilota ternano – in qualifica e anche se in gara potevo contenere un po’ di più non importa: va bene così. Proverò a fare meglio a Le Mans».