Narni, San Girolamo: processo già fermo

Subito un rinvio per il procedimento che vede imputate sei persone – una settima ha chiesto l’abbreviato – di fronte al tribunale di Terni

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Prima udienza e subito un rinvio per il processo in corso a Terni e legato alla compravendita del castello narnese di San Girolamo, vicenda giudiziaria che prende le mosse dall’indagine condotta dalla squadra Mobile di Terni e che nel luglio del 2013 aveva portato a tre arresti e ad un totale di quattordici persone indagate. Sette quelle rinviate a giudizio nel settembre del 2016.

Il rinvio disposto dal collegio giudicante presieduto da Massimo Zanetti e composto da Federico Bona Galvagno e Rossana Taverna, si è reso necessario per un problema nella notifica degli atti. In aula ci si tornerà il prossimo 18 luglio.

Imputati Dei sette imputati, sei hanno optato per il rito ordinario di fronte al tribunale in composizione collegiale mentre un settimo ha chiesto di accedere al rito abbreviato con udienza in camera di consiglio, di fronte al gup. I sei sono Luca Galletti (ex direttore dell’ufficio tecnico della diocesi di Terni-Narni-Amelia), Paolo Zappelli (ex economo della diocesi), Stefano Bigaroni (ex sindaco di Narni), Antonio Zitti (dirigente ufficio urbanistica del Comune di Narni), Gian Luca Pasqualini (notaio ed ex componente del cda dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero) e Alessia Almadori (dirigente servizi finanziari del Comune di Narni). Il giudizio abbreviato è stato invece fissato per Alessandra Trionfetti (architetto ufficio urbanistica Comune di Narni).

Le accuse Per il sostituto procuratore Elisabetta Massini, presente martedì mattina in aula, la compravendita si sarebbe realizzata “formalmente da parte della IMI Immobiliare e in realtà con utilizzo indebito di denaro della diocesi di Terni-Narni-Amelia”. L’associazione per delinquere ipotizzata dal pm – finalizzata in primis alla truffa – sarebbe stata promossa dal Galletti e da lui organizzata insieme a Zappelli, Zitti e Bigaroni, con tutti gli altri coinvolti in quanto partecipanti.

Curia parte civile Due le parti offese individuate dalla procura nel corso delle indagini: il Comune di Narni e la Curia ternana, ma solo la seconda ha inteso costituirsi parte civile a seguito della richiesta sottoscritta dal vescovo Giuseppe Piemontese.

Prosciolti Con il passare del tempo l’indagine ha visto l’archiviazione di diverse posizioni ritenute estranee alle contestazioni inizialmente formulate: su tutte quella dell’ex vescovo di Terni Vincenzo Paglia, uscito di scena nel settembre del 2015, mentre le altre archiviazioni avevano riguardato il sindaco di Narni Francesco De Rebotti, l’ex vicario generale della diocesi Francesco De Santis, il presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero Giampaolo Cianchetta e gli ex assessori comunali di Narni, Roberta Isidori e Simona Bozza.

Le difese Fra i legali difensori dei sette imputati figurano gli avvocati Luca Maori, Alessandro Ricci, Giovanni Ranalli, Gianluca Bassetti, Elisa Esposito, Riccardo Olivo, Anna D’Alessandro, Maria Carla Pagnotta, Mario Stella, Folco Trabalza e Alessandro Pasqualini. Tutti si dicono certi di poter dimostrare l’assoluta estraneità dei propri assistiti nell’ambito dei procedimenti in corso di fronte al tribunale.

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