Norcia: «Via ai lavori su San Benedetto»

Marica Mercalli, Soprintendente per le Belle arti dell’Umbria, spiega che sarà realizzata una specie di gabbia esterna alla facciata e poi verranno rimosse le macerie

Condividi questo articolo su

Il primo simbolo della potenza devastatrice del terremoto, la prima immagine che ha fatto il giro d’Italia e, poi, del mondo. Il crollo della basilica di San Benedetto a Norcia, dopo la scossa 6.9 di domenica 30 ottobre, è stato uno shock per tutti, non solo per gli abitanti del posto, e il parallelismo con quanto accaduto nove anni fa ad Assisi inevitabile. 

LA BASILICA PRIMA E DOPO IL CROLLO – IL VIDEO 

san-benedetto-norcia-sisma-terremoto2232Messa in sicurezza Così, lasciando da parte le polemiche per quanto si sarebbe potuto fare e non  è stato fatto, è ufficialmente iniziata l’opera per mettere in sicurezza la facciata della basilica. «Sarà realizzata una specie di gabbia esterna alla facciata che sia contenitiva di quella che è ormai una vela – ha spiegato Marica Mercalli, Soprintendente per le Belle arti dell’Umbria – stiamo dando esecuzione al progetto realizzato da un ingegnere strutturista esterno al ministero dei Beni culturali, ma sono gli uomini dei vigili del fuoco a provvedere all’installazione della struttura».

I LAVORI DI COPERTURA DEI VIGILI DEL FUOCO – IL VIDEO

La gabbia verrà realizzata con tubi innocenti e assi in legno e coprirà l’intera porzione della facciata, sia in altezza che in larghezza. «Solo una volta terminata questa struttura – spiega ancora Mercalli – provvederemo alla messa in sicurezza della parte posteriore della facciata della basilica, dopo aver, comunque rimosso le macerie, oggi coperte dai grandi teli neri». Come poi si procederà una volta all’interno, non è stato ancora stabilito, «questo perché – chiarisce Mercalli – certi interventi vanno decisi in corso d’opera, anche a seconda delle condizioni a cui ci dovremo adeguare». Una volta terminati i lavori di stabilizzazione della facciata, il Mibact passerà a rendere sicure le altre parti della basilica rimaste in piedi, tra cui l’abside e una porzione del lato sinistro dell’edificio. Nel frattempo sono stati recuperati e catalogati alcuni resti dell’edificio sacro che erano caduti in piazza San Benedetto dopo la grande scossa del 30 ottobre scorso. Analoga procedura di messa in sicurezza a quella della basilica sarà adottata anche per le facciate della chiesa di Santa Maria Argentea e per San Francesco. Ma in quest’ultimi casi le opere non sono ancora cominciate.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli