Novelli, trattativa rischia fallimento

La famiglia avrebbe fatto marcia indietro sulla possibile cessione a titolo gratuito. Il sindaco di Terni: «Serve responsabilità»

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Ci sono circa 500 persone – e le rispettive famiglie – per le quali le tanto attese decisioni dei soci della famiglia Novelli non rappresentano certo un indicatore in base al quale fare o non fare investimenti. Per loro, per quelle 500 persone-famiglie significano – potrebbero significare – la differenza tra la vita e (lavorativamente parlando) la morte.

La ‘buonuscita’ E, siccome il possibile investitore che vorrebbe rilevare l’azienda umbra sarebbe pronto a mettere sul tavolo i 120 milioni necessari a ripianare le passività della Novelli, più una quindicina per nuovi investimenti, si stava trattando per un’uscita di scena degli attuali proprietari in forma gratuita. Ma ora le cose starebbe cambiando aspetto e la trattativa rischia seriamente di naufragare.

Rottura a un passo Che qualcosa stia pericolosamente scricchiolando, lo si evince dal fatto che un ‘ramo’ minoritario della proprietà-Novelli, quello facente riferimento agli eredi di Luigi Novelli che avrebbero in mano l’1,5% circa delle quote, potrebbe defilarsi dall’incontro programmato per la giornata di mercoledì al Mise. Quello da cui decine di famiglie, come gli stessi sindacati, si attendono non ‘una’ novità, ma ‘la’ novità: il passaggio di mano dell’azienda dopo anni di turbolenze e tira e molla.

Debiti milionari Non è chiaro se il passo possa essere finalizzato ad esercitare quel diritto di prelazione che può essere attivato entro un periodo temporale di trenta giorni, ma di certo c’è che, anche in questo caso, l’acquirente dovrebbe accollarsi la consistente passività del Gruppo. E allora l’ipotesi-buonuscita appare quella più probabile.

Assemblea a Spoleto Intanto i lavoratori della Novelli si ritroveranno mercoledì a Spoleto, dalle 13.30 alle 14.30, per un’assemblea che si preannuncia infuocata. Un presidio che, a seconda di quale piega prenderanno gli eventi, potrebbe trasformarsi in ‘permanente’. Situazione che tutte le organizzazioni sindacali vorrebbero scongiurare, in favore della soluzione che consentirebbe a tanti lavoratori ed alle loro famiglie di tirare il tanto atteso sospiro di sollievo.

«Responsabilità» E sulla questione interviene il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, con una nota: «Apprendiamo con molta preoccupazione – dichiara – le notizie che si sono diffuse nelle ultime ore, quelle che erano state annunciate come definitive per chiudere l’accordo raggiunto ieri (lunedì, ndR) al Mise per un passaggio di proprietà del Gruppo Novelli, e che invece vedono un ripensamento sul filo del traguardo da parte della famiglia Novelli. Si rischia così di vanificare un duro lavoro che è stato costruito con grande pazienza dal ministero dello Sviluppo Economico, dalla Regione e dai Comuni interessati. Si rischia soprattutto di vanificare il futuro dell’azienda e delle sue maestranze. Il cambio di proprietà in queste settimane è sembrata la condizione indispensabile per rilanciare le aziende del gruppo, la liquidità, gli investimenti, l’occupazione. La nuova proprietà avrebbe inoltre affrontato il tema della ingente massa debitoria. Mi auguro che il buon senso prevalga, che si guardi agli interessi dei lavoratori e di un gruppo che ha un ruolo fondamentale nell’agroalimentare e nella zootecnia, soprattutto per il territorio umbro».

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