‘Nutrizione in terapia intensiva’: a Terni workshop specialistico

Organizzato dalla Società italiana di nutrizione enterale e parenterale ha riunito in due giornate esperti di fama nazionale

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‘Nutrizione clinica nel paziente in terapia intensiva’: questo il workshop specialistico che la Sinpe (Società italiana di nutrizione enterale e parenterale) ha affidato alla dottoressa Marialaura Scarcella, referente di terapia intensiva della società stessa e dirigente medico in anestesia e rianimazione dell’Ospedale Santa Maria di Terni, nonché docente universitario presso la scuola di scienze infermieristiche e specializzata in scienze dell’alimentazione.

Professionisti riuniti in due giornate di workshop

Il corso è stato introdotto dal direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, la dottoressa Alessandra Ascani, con gli interventi poi della dottoressa Rita Commissari, direttore facente funzione della struttura complessa di anestesia e rianimazione del Santa Maria di Terni, del dottor Alberto Trippetti, anestesista/rianimatore dell’ospedale San Matteo degli infermi di Spoleto. In qualità di referente scientifico del corso, la dottoressa Scarcella ha riunito in due giornate esperti di fama nazionale nel campo della nutrizione artificiale del paziente critico, come il professor Tetamo, già direttore del dipartimento di emergenze urgenze Arnas di Palermo ed autore di numerose ricerche scientifiche, il professor De Robertis, direttore della struttura complessa di anestesia e terapia intensiva dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e della scuola di specializzazione in anestesia, rianimazione dell’Università degli studi di Perugia, e presidente della European society of anaesthesiology and intensive care. L’evento ha coinvolto professionisti della nutrizione in ambito pediatrico come la dottoressa Federica Celi, direttore di pediatria Tin e neonatologia al Santa Maria di Terni.

Crescita e miglioramento continuo

«Il corso – sottolinea la dottoressa Scarcella – consente di approfondire ed acquisire nozioni di fisiopatologia e di terapia nutrizionale del paziente in area critica, di conoscere innovative metodiche diagnostiche come la calorimetria indiretta associata allo studio della composizione corporea con Biva nel paziente critico, di cui la rianimazione del Santa Maria di Terni già si avvale, di confrontarsi attivamente applicando linee guida in lavori di gruppo, attraverso discussione e simulazione su casi clinici, volti alla crescita ed al miglioramento continuo». Il direttore sanitario Ascani spiega, poi, che si tratta di «un corso che affronta in maniera multidisciplinare le problematiche della nutrizione dei pazienti ricoverati in terapia intensiva. La garanzia di una adeguata nutrizione favorisce l’evoluzione positiva delle condizioni del malato in area critica ed ha rappresentato un elemento fondamentale nella cura dei pazienti affetti da Covid».


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